La Rete Nazionale

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

delle comunità dei fiumi e dei corsi d'acqua

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

Per la prevenzione e la gestione consapevole del territorio

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

La messa in sicurezza ed una protezione civile partecipata

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

Il rispetto dei diritti delle comunità colpite

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

lunedì 22 aprile 2013

Sabato al Civico la prima di "Fango". Per non dimenticare l'alluvione

Pubblicato su Città della Spezia (vedi articolo originale)
La Spezia - Informazione e vita vissuta. La tragedia e le sue possibili spiegazioni. “Fango”, che andrà in scena in prima nazionale sabato 27 aprile, alle ore 21, presso il Teatro Civico di La Spezia, nasce da un’idea di Bruno Vivaldi, entusiasticamente accolta dal regista Alain Ety.
Lo spettacolo è giocato su un doppio registro: quello del racconto “teatralizzato” di una ferita, non ancora rimarginata, inferta dall’acqua alla provincia spezzina; e quello dell’analisi scientifica, sotto la cui lente oggettiva l’alluvione del 25 ottobre 2011 appare non come un evento improvviso ed inaspettato, quanto piuttosto una tragedia preannunciata ed inascoltata nelle sue origini. Chiave di volta di “Fango” il fine divulgativo, che Bruno Vivaldi pone alla base del progetto. Durante lo spettacolo, in modo chiaro e fruibile, verranno formulate alcune ipotesi di carattere ecologico sulla genesi degli eventi alluvionali: alla base le profonde alterazioni dell’assetto vegetazionale del territorio, modificato dalla mano dell’uomo, che concorrono pesantemente alle variazioni microclimatiche tramite complessi meccanismi sinergici. Il teatro, nell’interpretazione registica di Alain Ety, trova la sua ragion d’essere nella rappresentazione quale momento di massima interazione tra la scena e la vita,cristallizzando gli accadimenti, analizzandone nella performance, e attraverso di essa, gli aspetti culturali e sociologici. L’inondazione che ha interessato lo Spezzino il 25 ottobre 2011 è la fotografia dell’attuale rapporto uomo – natura, in cui l’uomo non può e non riesce a prescindere dal progresso e le sue certezze, vere o supposte tali, nei quali vive.

venerdì 19 aprile 2013

Usa: alluvione a Chicago, strade chiuse e voli cancellati

Pubblicato su Adnkronos (vedi articolo originale)

Chicago, 18 apr. (Adnkronos) - Strade chiuse, voli cancellati e gravi danni agli edifici: e' il bilancio dei disastri provocati dall'alluvione che si e' abbattuta oggi a Chicago. Questa mattina, riporta il Chicago Tribune, a causa delle piogge sono stati chiusi temporaneamente alcuni tratti delle autostrade Edens, Eisenhower e Kennedy, mentre altri forti temporali si stavano spostando verso la parte centrale della citta'. In alcune zone l'acqua ha raggiunto addirittura i tetti delle macchine, e un uomo, che si presume fosse in stato di ebrezza, e' stato fermato dagli agenti perche' continuava a guidare l'auto nonostante fosse sommersa dall'acqua.

lunedì 15 aprile 2013

Rischio alluvione a Vicenza. In città blocco delle costruzioni

Pubblicato su Il Giornale di Vicenza (vedi articolo originale)

VICENZA. Rischio allagamenti, e quindi scatta una sorta di stop generico alle concessioni edilizie. Firmato “Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione”. Perché da dicembre è in vigore la nuova versione del Pai-piano per l'assetto idrogeologico, con le sue misure di salvaguardia. Dicono che via via che se ne rendono conto, i sindaci e i dirigenti dei Comuni sobbalzano, nel Vicentino come in tutto il Veneto. Qualcuno lo sapeva, e ritiene di essersi già parato le spalle, e qualcuno ancora non ne sa nulla. Molti lo stanno apprendendo in questi giorni, via via che nei municipi arriva una circolare della Regione che a dir la verità sembra far sprofondare ancora più nel buio gli amministratori. Insomma, sono tutti preoccupati soprattutto perché, stando a quanto scritto dalla Regione, esiste una montagna di aree che sono state colorate ocra sulle mappe del Piano: sono aree “di attenzione”, e la pessima novità per i sindaci è che in quelle zone «i Comuni non possono rilasciare, dopo l'entrata in vigore delle norme di attuazione, nuove concessioni, autorizzazioni, permessi di costruire o equivalenti senza che vi sia stata preventivamente valutata la specifica natura o tipologia del dissesto individuato dal Pai» e quindi la compatibilità con questi interventi. Morale: una frenata generale, tutta da capire nei suoi contorni. Di qui l'agitazione che si sta diffondendo in molti Comuni e che è giunta a bussare in Regione (vedi a lato).
Tutti i particolari nel Giornale in edicola.

Piero Erle

Rischio alluvione a Vicenza. In città blocco delle costruzioni

Pubblicato su Il Giornale di Vicenza (vedi articolo originale)

VICENZA. Rischio allagamenti, e quindi scatta una sorta di stop generico alle concessioni edilizie. Firmato “Autorità di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione”. Perché da dicembre è in vigore la nuova versione del Pai-piano per l'assetto idrogeologico, con le sue misure di salvaguardia. Dicono che via via che se ne rendono conto, i sindaci e i dirigenti dei Comuni sobbalzano, nel Vicentino come in tutto il Veneto. Qualcuno lo sapeva, e ritiene di essersi già parato le spalle, e qualcuno ancora non ne sa nulla. Molti lo stanno apprendendo in questi giorni, via via che nei municipi arriva una circolare della Regione che a dir la verità sembra far sprofondare ancora più nel buio gli amministratori. Insomma, sono tutti preoccupati soprattutto perché, stando a quanto scritto dalla Regione, esiste una montagna di aree che sono state colorate ocra sulle mappe del Piano: sono aree “di attenzione”, e la pessima novità per i sindaci è che in quelle zone «i Comuni non possono rilasciare, dopo l'entrata in vigore delle norme di attuazione, nuove concessioni, autorizzazioni, permessi di costruire o equivalenti senza che vi sia stata preventivamente valutata la specifica natura o tipologia del dissesto individuato dal Pai» e quindi la compatibilità con questi interventi. Morale: una frenata generale, tutta da capire nei suoi contorni. Di qui l'agitazione che si sta diffondendo in molti Comuni e che è giunta a bussare in Regione (vedi a lato).
Tutti i particolari nel Giornale in edicola.

Piero Erle

venerdì 12 aprile 2013

Tirocinanti contro il dissesto idrogeologico in Toscana

Pubblicato su Stamptoscana.it (vedi articolo originale)

Firenze - A Legambiente è partito il tirocinio retribuito (praticantato non obbligatorio) del progetto GiovaniSì della Regione Toscana su monitoraggio, prevenzione e informazione civica del dissesto idrogeologico su due bacini idrografici, scelti insieme agli enti locali, caratterizzati dalla presenza di aree ad alta pericolosità di natura idraulica e idrogeologica: il bacino del torrente Ombrone pistoiese, in particolare l’area che ricade in provincia di Prato, il bacino del fiume Greve e torrente Ema in Provincia di Firenze.
Ad effettuare il tirocinio retribuito 5 laureati, selezionati a fine marzo, due architetti pianificatori, due agronomi e una geologa, seguiti da tutor. Un'esperienza dunque di alto livello sotto il profilo scientifico, che impiega giovani laureati in discipline necessarie agli obiettivi perseguiti, per un settore complesso quale quello della prevenzione del dissesto idrogeologico e della pianificazione degli interventi. Una  “lettura del territorio - spiega la nota di Legambiente Toscana - monitorando e segnalando le criticità, gli elementi di rischio, al fine di proporre soluzioni al dissesto idrogeologico". Il progetto ha l’obiettivo di curare, oltre ad una formazione scientifica post-laurea, anche l'informazione civica sui temi della prevenzione, in linea con i ruoli e le competenze delle associazioni partner progettuali.

Le dichiarazioni

Siamo felici di lanciare un progetto di coinvolgimento giovanile - dichiara il presidente di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza - che ha come oggetto gli ecosistemi fluviali e che passando attraverso la formazione, servirà a promuovere l’“alfabetizzazione” della popolazione sulla cultura della riduzione del rischio idrogeologico e della convivenza con il rischio".
"E’ molto importante impiegare risorse nella prevenzione per mitigare il rischio idrogeologico ed è fondamentale farlo anche nelle attività di formazione - ha sottolineato Federico Gasperini coordinatore della commissione Acque e Difesa del suolo di Legambiente Toscana e responsabile del progetto- Questi ragazzi potrebbero domani ricoprire ruoli di rilievo e dover prendere decisioni importanti in materia. L’obiettivo è quindi incrementare il bagaglio culturale e allargare la “vision” su temi complessi in cui è necessario agire sempre nell’ottica della sostenibilità".
"Questo progetto, proposto da Legambiente e sostenuto da Cesvot con convinzione, rende concreto l’impegno del volontariato anche in materia di prevenzione ambientale - dichiara Patrizio Petrucci, presidente di Cesvot - . Se pensiamo che solo nella nostra regione il 98% dei Comuni è a rischio idrogeologico e quasi 700mila cittadini sono esposti a pericoli di frane ed alluvioni, non possiamo che guardare con molto interesse a questa iniziativa. Un’idea che si realizza grazie alla rete di soggetti pubblici e del privato sociale anche con l’obiettivo di trovare buone pratiche replicabili in altri contesti".

Una settimana fa l'alluvione a Buenos Aires: non dimentichiamoci delle vittime e diamo solidarietà concreta agli alluvionati

Pubblicato su Politicamentecorretto.com (vedi articolo originale)

Pubblichiamo l’appello che l’On. Fabio Porta ha fatto alle autorità italiane e al mondo politico e associativo affinchè intervengano per dare concreta solidarietà agli alluvionati di Buenos Aires.
Ad una settimana di distanza dalla tragica alluvione che ha colpito l’Argentina, e in particolare le città di Buenos Aires e La Plata, mi corre l’obbligo di rilanciare l’appello, già trasmesso all’indomani della tragedia alle nostre autorità diplomatiche e a tutta la società civile e politica in generale
Si tratta ancora una volta di una tragedia naturale aggravata e resa possibile dalle pesanti responsabilità dell’uomo, sempre più spesso incurante delle necessarie attenzioni e precauzioni che esige il territorio, soprattutto quello urbano”.
E così oggi l’Argentina, come il Brasile o l’Italia pochi mesi fa, assiste attonita ad una delle maggiori sciagure degli ultimi anni: oltre cinquanta morti un alcune delle città più ‘italiane’ al mondo, soprattutto La Plata, oggi in ginocchio a causa di quanto successo nel corso della notte tra martedì e mercoledì scorso”.
Al Ministero degli Esteri e alla nostra rete diplomatico-consolare in Argentina voglio sollecitare il massimo di attenzione e disponibilità verso la popolazione colpita dall’alluvione, come anche di attivare tutti i canali possibili per sollecitare la giusta e possibile solidarietà proveniente dall’Italia”.
Voglio infine esprimere il cordoglio mio personale e del gruppo parlamentare del Partito Democratico alle famiglie delle vittime e a tutta la comunità italiana e argentina di Buenos Aires, La Plata e di tutte le altre zone interessate dalla tragedia”.


Camera dei Deputati 
Palazzo Marini II 
P.zza San Claudio,166-00187 Roma

Tel. +39.06.6760.5801
Fax:   +39.06.6760.5832 
E-mail: porta_f@camera.it  
             

Alluvione Cinque Terre: i disoccupati ricostruiscono

Usare la ricostruzione post calamità naturale come ammortizzatore sociale, è quanto messo in campo dalla Regione Liguria dopo l'alluvione che ha colpito le Cinque Terre, la Val di Magra e la Val di Vara il 25 ottobre del 2011. Lo strumento è quello dei cantieri scuola-lavoro: impegnare 150 lavoratori, di cui 120 disoccupati e 30 in cassa integrazione, nei cantieri messi in piedi post alluvione.

Ai lavoratori viene erogata un'indennità giornaliera pari a 40 euro per i disoccupati e 25 per i lavoratori che già percepiscono altre forme di sostegno al reddito (cassaintegrati) e che possono così integrare l'esigua indennità di cassa.

giovedì 11 aprile 2013

Frosinone, installato un idrometro per prevenire le piene del fiume Cosa

Pubblicato su Il Messaggero (vedi articolo originale)

Per prevenire il rischio esondazioni del fiume Cosa a Frosinone è stato installato un indrometro per il controllo delle acque. A comunicarlo è il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. «La direzione regionale della Protezione Civile si legge in una nota - al fine di prevenire e mitigare il pericolo di esondazioni dovuto alle piene del fiume Cosa, (anche alla luce degli ultimi eventi calamitosi di tipo idrogeologico che hanno colpito il territorio comunale), ha installato a Frosinone un nuovo idrometro per il controllo in tempo reale del livello delle acque fluviali. L’idrometro è stato posizionato sul ponte di via Caio Mario e funziona tramite un sensore a raggi infrarossi che, ogni 15 minuti, misura l’altezza del livello delle acque».