La Rete Nazionale

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

delle comunità dei fiumi e dei corsi d'acqua

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

Per la prevenzione e la gestione consapevole del territorio

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

La messa in sicurezza ed una protezione civile partecipata

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

Il rispetto dei diritti delle comunità colpite

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martedì 23 luglio 2013

Umbria: Regione, nuova legge su rischio frane e calamita'

Pubblicato su Asca.it (vedi articolo originale)

Perugia, 22 lug - La Giunta regionale dell'Umbria, su iniziativa dell'assessore Stefano Vinti, dara' avvio al percorso di revisione delle normative che regolano l'esecuzione di opere per la protezione dal rischio frane e calamita' pubbliche. ''In Umbria - ha detto Vinti - la necessita' di convivere con il dissesto idrogeologico attraverso azioni di difesa del patrimonio antropico si e' imposta alla fine degli anni '70, con la Legge Regionale del dicembre 1978, n. 65 ''Norme per la esecuzione di opere di consolidamento abitati. Trasferimenti abitati e pronti interventi in caso di calamita' pubbliche', che per due decenni e' stata il principale strumento legislativo di protezione dal rischio di frana. Attraverso questa legge, la Regione ha di fatto esercitato la prevenzione e la mitigazione del rischio idrogeologico, finanziando interventi di consolidamento su 42 centri abitati colpiti o minacciati da movimenti franosi, a fronte di un ''progetto generale di massima'' che doveva prevedere anche la delimitazione e la zonazione dell'area interessata, limitando in modo severo le trasformazioni urbanistiche nei territori sottoposti ad interventi di consolidamento, secondo una logica sicuramente innovativa e lungimirante. Nel corso degli anni pero' - ha sottolineato - questa norma e' stata superata dalla legislazione nazionale, sul piano della prevenzione, dove agisce il Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico approvato dall'Autorita' di Bacino Fiume Tevere nel novembre 2006, e dell'emergenza, in gran parte affidata ai Piani di Protezione Civile. Nell'ultimo decennio l'orientamento ad intervenire sul dissesto idrogeologico si e' definitivamente consolidato nel Piano di Bacino che interpreta e vincola il territorio in funzione della gravita' del rischio, sostituendosi alla Legge Regionale 65 come strumento principe di prevenzione e risanamento dei fenomeni di dissesto idrogeologico. Il piano vigente individua in Umbria 185 aree esposte a rischio di frana, soggette a normativa vincolistica ai fini edificatori e che necessitano prioritariamente di interventi per la mitigazione del rischio, assorbendo circa la meta' dei centri abitati dichiarati da consolidare. Il risultato - ha concluso - e' quello per cui, nei centri gia' dichiarati da consolidare e attualmente confermati a rischio da frana dal Piano di Bacino, le due normative vincolistiche si sovrappongono generando difficolta' di applicazione''.

sabato 20 luglio 2013

Maltempo: bombe d’acqua e violente grandinate in Maremma, 100mm esatti a Roccalbegna!

Pubblicato su meteoweb.eu (vedi articolo originale)

Bombe d’acqua nel pomeriggio sulle Colline del Fiora e grandine sulle colline ai piedi del Monte Amiata, soprattutto nelle campagne di Cinigiano. Scrosci d’acqua che si sono abbattuti anche in altre zone della Maremma, con cospicuo abbassamento delle temperature, mettendo a rischio le colture e la prossima vendemmia. A Roccalbegna sono caduti esattamente 100 mm di pioggia!

Bombe d'acqua sull'Irpinia: decine di interventi dei VV.FF.

Pubblicato su tusinatinitaly.it (vedi articolo originale)

I violenti temporali estivi che ieri pomeriggio si sono abbattuti sulla provincia hanno impegnato a lungo i vigili del fuoco di Avellino e delle cinque sedi distaccate con più di trenta interventi. I comuni più colpiti dalle bombe d'acqua sono stati Ariano Irpino, Montecalvo Irpino, Frigento, Gesualdo, e l'hinterland avellineseLe squadre dei distaccamenti di Grottaminarda, Bisaccia, Lioni e Ariano Irpino hanno lavorato ininterrottamente per liberare scantinati e locali invasi dalle acque piovane. 
La situazione più critica si è registrata sulla strada Statale 90 al Km. 36, tra i comuni di Casalbore e Ariano Irpino, dove lo straripamento di un torrente ha letteralmente allagato la carreggiata con diverse automobili rimaste impantanate. La squadra di Ariano Irpino ha prestato soccorso alle persone rimaste bloccate in auto mettendole in salvo e recuperando i veicoli bloccati. In quella zona, a Casalbore in contrada Pantano, vi è verificato anche il crollo di un muro di contenimento. I comuni limitrofi al capoluogo irpino sono stati anch'essi oggetto di brevi ma intensi temporali, come nel caso di Pratola Serra, in via Acquaviva, Colle del Noce, dove decine di villette del parco degli Ulivi sono state allagate.