La Rete Nazionale

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

delle comunità dei fiumi e dei corsi d'acqua

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

Per la prevenzione e la gestione consapevole del territorio

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

La messa in sicurezza ed una protezione civile partecipata

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

Il rispetto dei diritti delle comunità colpite

Non ci fermeremo fino a quando non avremo il risarcimento dei danni e la messa in sicurezza del territorio

sabato 4 ottobre 2014

Gli alluvionati di tutta Italia si riuniscono a Ameglia

Pubblichiamo da CittadellaSpezia (leggi articolo originale)

Il primo Congresso nazionale, in arrivo comitati da Veneto, Emilia, Basilicata, Toscana, Sardegna e Marche. Si punta a una legge di iniziativa popolare per i risarcimenti da disastri naturali.
Nicola Luberto, Comitato Sala Baganza
Val di Magra - Vengono da ogni parte d'Italia e tutti hanno vissuto la terribile esperienza di un'alluvione o di un terremoto. Sabato 4 e domenica 5 ottobre prenderà vita il primo Congresso nazionale degli alluvionati e terremotati d’Italia che si terrà a Bocca di Magra.
Una folta rappresentanza da tutta Italia, con la Val di Magra a fare gli "onori di casa" con il Popolo degli alluvionati in cui confluiscono sei diversi comitati: I Volontari del Magra di Ameglia e di Aulla, il Comitato Romito Magra, il Comitato San Genisio, il Comitato Sarzana e il Comitato Senato di Arcola.
Da fuori viene l'Associazione Aec (Alluvionati Veneto), il Comitato Salbaganza di Parma ed Emilia, il Comitato Terre Ioniche di Matera e Basilicata, il Comitato Alluvionati Massa e Carrara, il Comitato Alluvionati dell'Elba, il Comitato Alluvionati Sardegna, il Comitato Alluvionati Albinia e Grosseto, il Comitato Alluvionati Savona e il Comitato Alluvionati Senigallia.

Nella sua veste di Rete nazionale unitaria degli alluvionati e terremotati italiani, il Coordinamento Aec ed il Popolo degli Alluvionati, oltre a tutti gli altri comitati nazionali, darà il via ufficiale ai lavori per la creazione e successiva presentazione di una legge di iniziativa popolare che "regolamenti, imponga e sia giusta ed equa nei confronti di tutti i cittadini, imprese ed enti colpiti da calamità. Una legge che obblighi la cura del territorio, delle zone a rischio allagamenti e preveda la prevenzione dei disastri come base fondamentale, fornendo gli strumenti giuridico-legislativi indispensabili ma anche le coperture economiche per poterli attuare".
Nascerà una banca dati che contenga le modalità operative su come comportarsi per prevenire un disastro (tutela, manutenzione, cura e sistemazione del territorio da parte delle pubbliche amministrazioni e dei privati); di come comportarsi dopo un evento (alluvione, terremoto, frana, tromba d'aria), quali attività immediate e successive vadano eseguite e quali sono le modalità di sgombero, pulizia, ripristino dei luoghi colpiti da un evento catastrofico, indicando anche come comportarsi per ottenere il risarcimento dei danni subiti (dalla prima dichiarazione alla liquidazione finale).
Sarà creato anche un gruppo di allerta, prevenzione e assistenza, informazione e aiuto nei momenti contingenti e successivi. Si passerà poi alla creazione di un "coordinamento unico che tuteli gli interessi collettivi dei cittadini rappresentati e iscritti al registro nazionale dei danneggiati e possa in tal modo agire in tutte le sedi giudiziarie ritenute più idonee, costituendosi parte civile nei procedimenti e processi, preferendo azioni collettive a singole rivalse per danni, coordinati".
l congresso inoltre si svilupperà con un ora intera dedicata ai sindaci che hanno aderito alla manifestazione e che sono seriamente motivati a creare una rete nazionale atta a dare più peso e forza alle proprie esigenze. Il sindaco di Ameglia, Giacomo Raul Giampedrone, si è fatto portavoce di questo messaggio tra i sindaci e aprirà il congresso e la discussione.

Ci sarà una presentazione fotografica dell’esercitazione di evacuazione totale di un paese effettuata nel comune di Monteforte simulando una massima allerta per alluvione. La cosa sarà presentata dall’Assessore Maccarone del comune stesso. Seguiranno le esposizioni tecniche del dottor De Franceschi e del professore emerito Giovanni Iannelli che parleranno rispettivamente di sistema di geo-localizzazione del livello dei fiumi e delle problematiche del fiume Magra.
Non mancherà neppure Paola Botte, autrice del Libro “Un fiume amaro” che tanto ha fatto parlare di se nei mesi scorsi e che ripresenterà le linee guida del libro inchiesta che ha creato non poco scompiglio tra associazioni ed enti di Ameglia e Val di Magra.
Le conclusioni dei lavori saranno affidate al portavoce del popolo degli alluvionati val di magra Luca Ghirlanda che riassumerà i punti di condivisione di tutti i comitati nazionali al fine di dare ufficialmente il via a questo coordinamento nazionale.


REDAZIONE
03

lunedì 5 maggio 2014

Alluvione Marche: un altro capitolo di una tragedia

Stiamo tornando di attualità... purtroppo altre migliaia di cittadini e centinaia di aziende sono alle prese con il fango.
Come Comitato abbiamo già inoltrato una serie di consigli utili per gestire il post alluvione senza amare sorprese (ad esempio la rimozione delle vetture danneggiate, potranno essere risarcite solo a determinate condizioni).
Abbiamo rilevato, attraverso le pagine FB di alluvionati di Bomporto, che la mancanza di informazione su come trattare nei primi giorni determinati problemi è una triste costante. Altre centinaia di cittadini italiani e di aziende italiane commetteranno errori che li escluderà da eventuali risarcimenti.
Ci consola il fatto che almeno Lusi abbia avuto qualche problema nel documentare le proprie rendicontazioni. Per un alluvionato rendicontare la perdita dell'auto è molto più difficile che rubare 23 milioni di euro!!! 
Seguite il lavoro della pagina FB "Sos alluvione Senigallia" per avere idea di come l'uso di FB sia efficace nell'emergenza, Dopo il grande lavoro del gruppo CO.V.AL.E per il modenese, un altro gruppo facebook sta aiutando le autorità a gestire l'emergenza dei primi soccorsi.

saluti
Paolo Franceschetti
Portavoce del Comitato 7 novembre
 Alluvione Marina di Campo

mercoledì 2 aprile 2014

Sala Baganza. 'L'alluvione dimenticata' conferenza stampa in Regione del 31 marzo 2014

Riceviamo e divulghiamo la lettera che Nicola Luberto, coordinatore del Comitato 11 Giugno ci ha inviato relativa all'incontro che il comitato ha avuto in Regione il 31 marzo scorso.
Come rappresentanti delle diverse realtà alluvionate ogni Comitato afferente la rete ha inviato il suo messaggio di solidarietà.
Segue lettera...

Un caro saluto a tutti Continuare a parlare della nostra “alluvione dimenticata” può sembrare un’eresia, ma aldilà di bieche speculazioni, interessi di parte, attacchi personali, la nostra coscienza civica ci impone di non mollare e proseguire nella battaglia per il rispetto e la dignità di cittadini e di alluvionati . Abbiamo sopperito all’incapacità dei nostri amministratori che, dopo quasi 3 anni dall’evento calamitoso, non sono riusciti a farsi ricevere dal presidente della Regione Errani. E' un duro lavoro quello che stiamo portando avanti, anche come promotori della rete nazionale dei popoli alluvionati, di semina, di informazione e di rivendicazioni per sperare di vivere in un paese migliore che metta al centro della propria iniziativa politica la tutela e la salvaguardia di un territorio devastato da eventi calamitosi sempre più frequenti. Grazie alla sensibilità di alcuni consiglieri regionali (Giovanni Favia, Gabriella Meo e altri) che, con la sensibilità giusta e ancora un'etica corretta, si sono resi disponibili a portare avanti la nostra causa e a fare qualcosa per noi nelle sedi che contano, presentando una Risoluzione e una Interrogazione urgente per mettere fine alla vergogna e alla insensibilità politica dimostrata verso il nostro territorio. Siamo stati nella “tana del lupo” a manifestare la profonda ingiustizia che si è creata nei confronti dell'alluvione del giugno 2011 di Sala Baganza, avendo di fatto creato alluvionati di serie A e di serie B. C’erano e ci sono tutti i presupposti per ottenere da parte del Governo il riconoscimento dello Stato di Calamità a patto che tutti e unitariamente, nelle sedi opportune, rivendichino con forza il diritto dei propri cittadini ad essere risarciti dai danni subiti e a battersi per vivere in un territorio sicuro come impone la nostra Costituzione “ai vivi dobbiamo rispetto, ai morti solo la verità” Vogliamo riprenderci il sogno di un mondo migliore.... 

Link video conferenza stampa in Regione del 31.03.14 https://www.youtube.com/watch?v=kir822tYspk

Nicola Luberto
Coordinatore del “COMITATO 11 GIUGNO”
Sala Baganza (Parma)
cell: 366 1869945
mail: comitatosala@gmail.com
pec: comitatosala@pec.it
web: http://www.facebook.com/Comitato11Giugno

mercoledì 26 marzo 2014

Il Comitato Alluvione Veneto AEC avverte: non si ripetano gli errori del passato. Tutto venga concordato con i rappresentanti degli alluvionati italiani.

Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Alluvione Veneto Aec Italia, aderente alla rete MaiPiù, il seguente comunicato stampa.

ALLUVIONE CAMERA OK AIUTI ALLAGAMENTI 2014 IL COMITATO ALLUVIONE VENETO AEC ITALIA E MOVIMENTO MAI PIÙ AVVERTONO: NON SI RIPETANO GLI ERRORI DEL PASSATO TUTTO VENGA CONCORDATO CON NOI RAPPRESENTANTI DEGLI ALLUVIONATI ITALIANI.

Dopo il via libera della Camera dei Deputati agli aiuti per i recenti allagamenti di febbraio scorso annunciando lo stato di emergenza, che dovrà ora essere definito dal Commissario nazionale della Protezione Civile, il Comitato Alluvione Veneto Aec Italia - tra i fondatori del Movimento MaiPiù che raccoglie la maggior parte dei comitati italiani degli alluvionati e terremotati - avverte i danneggiati e le Autoritá competenti che sulle prossime mosse non lascerà nulla al caso, al fine anche di evitare errori che ormai ritualmente provocano disagi e problemi ai cittadini.
L'invito è quello di contattare l'Eurosportello per la tutela del cittadino via e-mail a eurosportello@aeceuropa.eu per definire la propria posizione, aderire al Comitato ed essere in tal modo assistiti e protetti da possibili mancanze già registrate con l'alluvione 2010 e per le quali è ora in atto una raccolta firme sulla petizione per chiedere l'annullamento della richiesta di restituzione contributi ritenuti dalla Regione in eccesso in base a prezziari e parametri che sono stati presentati DOPO aver concordato e concesso gli aiuti. Questo affinchè gli errori non si ripetano MAIPIÙ.

mercoledì 19 febbraio 2014

Post alluvione: troppi mancati risarcimenti, la Regione adegui i bandi

Pubblicato su Orvietosi (leggi articolo originale)
ORVIETO – Troppi mancati risarcimenti, la Regione adegui i bandi. Lo chiede il comitato 12 novembre relativamente al bando pubblico per le imprese alluvionate relativamente al quale sono troppe le risorse rimaste a disposizione. Segno ce qualcosa non va. Ecco la lettera aperta che il comitato 12 novembre ha scritto alla Presidente della Giunta regionale.
Non è frequente constatare che un bando pubblico redatto per l’erogazione di contributi non riesca a farlo che per la metà delle risorse disponibili.
 Normalmente siamo abituati esattamente al contrario: i fondi si esauriscono rapidamente in base alla priorità delle richieste pervenute o distribuiti su di queste con criteri percentuali .
 Non possiamo ragionevolmente che trarne una conclusione, e cioè che il dispositivo di assegnazione dei fondi riservati alle imprese vittime dell’alluvione del novembre 2012 è evidentemente errato.
 Non sono previsti rimborsi per le merci distrutte delle attività commerciali, per gli investimenti effettuati con operazioni di leasing o finanziamento, non sono conteggiabili le ore di lavoro dei dipendenti delle ditte alluvionate utilizzate per il ripristino del luogo di lavoro anzichè per la tipica attività aziendale, nè gli automezzi rottamati all’estero (operazione che in momenti di disperazione hanno consentito di recuperare almeno qualche centinaio di euro per autovetture o furgoni irrecuperabili, ma che paradossalmente costituiscono formalmente una vendita!), si riconoscono solo gli interventi già interamente pagati, limitando la possibilità di ripartenza solo alle Aziende più solide e strutturate.
Certo, per ognuno di questi aspetti è presente una norma,un vincolo, che ne giustifica l’effetto esclusivo. Più precisamente, per evitare interpretazioni elastiche o addirittura fraudolente delle normative, si sceglie la strada di sacrificare i diritti di chi ha reali necessità. Un processo che spesso viene applicato da una politica incapace di rispettare il Cittadino.
E’ proprio vero: spesso la cura è peggiore del male!
Ed ancora una volta il Cittadino è costretto a soccombere di fronte a normative che mancano completamente di efficacia quando sono applicate alle reali esigenze e necessità delle persone.
Chiediamo allora un impegno forte alla nostra politica. Chiediamo che ci si impegni con vigore e determinazione affinchè i fondi residui non assegnati vengano utilizzati per la copertura di tutte quelle esigenze che finora non hanno trovato il legittimo riconoscimento.
E’ giusto tentare, esattamente quanto sarebbe ingiusto arrendersi supinamente a normative cieche ed inefficaci.
Fabrizio Cortoni
per  Comitato “12 novembre 2012″

Alluvione in Emilia, contributi sospesi fino al 31/7

Pubblicato su Fiscopiù (leggi articolo originale)

Il quadro normativo

L’art. 3, comma 2 lettera a), D.L. 28 gennaio 2014 n. 4, ha disposto la sospensione fino al 31 luglio 2014 dei termini relativi agli adempimenti ed ai versamenti dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria nei confronti delle persone fisiche e dei soggetti diversi dalle persone fisiche che abbiano avuto, alla data del 17 gennaio 2014, la residenza o la sede operativa nei comuni di Bastiglia, Bomporto, San Prospero, Camposanto, Finale Emilia, Medolla e San Felice sul Panaro, della provincia di Modena, coinvolti dagli eventi alluvionali del 17 gennaio 2014 e già colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012.
Le disposizioni sono estese anche a favore dei contribuenti residenti o aventi sede operativa nei territori di San Matteo, Albereto, La Rocca e Navicello, frazioni della città di Modena, subordinatamente alla presentazione di apposita dichiarazione di inagibilità della casa di abitazione, dello studio professionale o dell’azienda, verificata dall’autorità comunale.
 Datori, autonomi ed iscritti alla gestione separata I destinatari della sospensione del versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali sono i soggetti dei Comuni sopra detti, rientranti nelle seguenti categorie: i datori di lavoro privati (anche datori di lavoro domestico, del settore agricolo, degli iscritti al Fondo pensioni Lavoratori dello Spettacolo ed al Fondo Pensioni Sportivi Professionisti, aziende con natura giuridica privata con dipendenti iscritti alla Gestione Pubblica); i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, agricoli); gli iscritti alla gestione separata (committenti, liberi professionisti, etc.). Altro dato da sottolineare è che la sospensione dei termini di versamento può essere concessa solo aisoggetti regolarmente iscritti alle gestioni previdenziali e con data di inizio di attività antecedente al 17 gennaio 2014 ed operanti nelle zone colpite dall’evento. Come attivarsi per accedere al beneficio Per poter usufruire della sospensione, i soggetti interessati dovranno produrre apposita domanda(allegato 2 della Circolare n. 26/2014) alla sede INPS competente. Per le aziende agricole assuntrici di manodopera e per i lavoratori autonomi agricoli dovrà essere trasmessa l’apposita istanza telematica presente nei servizi telematici per l’agricoltura a disposizione sul sito dell’Istituto. Si sottolinea che potrà essere presentata un’unica domanda anche qualora la stessa, in presenza dei rispettivi requisiti, inerisca diverse gestioni. Non sono previsti, infine, rimborsi di quanto eventualmente già versato.

INPS, Circolare 14 febbraio 2014, n. 26.pdf

Pontedera. Il dopo alluvione: "Impossibile richiedere i danni"

Pubblicato su La Nazione (leggi articolo originale)
Ponsacco, 18 febbaio 2014 -  Niente moduli, niente risarcimento. Gli alluvionati di Ponsacco sembrano non trovare pace. L’iter per richiedere i danni subisce un’ulteriore battuta d’arresto e si allunga ancora, prolungando così l’agonia di cittadini e imprenditori che rischiano di dover rimandare la ricostruzione. Colpa (anche) dei tentennamenti del governo che ha travolto, per riflesso, anche la città del mobile e il suo futuro.
«La Regione ha dato il via libera per elargire contributi, ora serve il regolamento e soprattutto serve la modulistica ad hoc per richiederli — spiega Antonio Ucci, presidente del comitato pro-alluvione costituito giovedì dagli stessi abitanti — Non si sa quindi quando sarà possibile avanzare la richiesta ufficiale. Le vittime del fiume hanno fatto la conta dei danni, stilando la propria lista e i propri bilanci, ma questi numeri (in alcuni casi, vedi Marmotec, Lp Traslochi, Ferretti caminetti, Funny Joker, della vicepresidente del comitato, Sonia Ferraro, Estetica Noà, anche piuttosto importanti, Ndr) non possono ancora essere utilizzati».
Inutile, per non dire controproducente, muoversi ugualmente e in modo autonomo: far compilare richieste di risarcimento che verrebbero poi cestinate non potrebbero che acutizzare il malumore, che già non manca. Le speranze sono riposte nell’incontro fissato per venerdì tra il sindaco Alessandro Cicarelli, i membri del comitato e il prefetto Francesco Tagliente per fare il punto della situazione. Ieri, intanto si sono riuniti gli Stati generali convocati da Enrico Rossi, davanti al quale si sono riuniti tutti i primi cittadini alluvionati. «Le istituzioni locali e centrali si sono dette disponibili ad aiutarci — spiega Cicarelli — La priorità è la messa in sicurezza degli argini per evitare che drammi del genere possano ripetersi di nuovo. Aggiunge al contributo sociale, su base Isee, promesso dalla Regione, il ristoro danni che dovrebbe arrivare da Roma dà garanzie aggiuntive, ma vediamo bene la situazione delicata che sta vivendo il governo».
Intanto il comitato cittadino continua a lavorare. Si aspetta l’esito del vertice per decidere le prossime mosse e fissare la prossima assemblea. «Per noi è fondamentale rendere Ponsacco sicura e garantire alla comunità una manutenzione puntuale che non si riduca al taglio dell’erba due volte all’anno, ma che preveda anche sopralluoghi alla ricerca di crepe, rotture lungo l’intero corso del fiume — chiude Ucci — Non ci dimentichiamo però il capitolo risarcimenti. Se il sindaco si muove con noi, dandoci il suo appoggio per noi è già una vittoria». Intanto la pagina Facebook “Noi dell’alluvione Ponsacco” (a cui seguirà la creazione di un sito ufficiale) colleziona una marea di adesioni: la battaglia per il futuro si gioca anche lì, sulla piazza virtuale.

Modena: il comitato chiama Errani e Aipo. "Vogliamo un tecnico in commissione"

Pubblicato su Modenaonline(leggi articolo originale)
MODENA - Prosegue l'attività del Comitato No Tax Area per la Bassa, su tutti i fronti. I rappresentanti del comitato hanno invitato i sindaci dei paesi colpiti dall'alluvione, il presidente della Regione Errani e il presidente di Aipo al prossimo incontro pubblico in programma giovedì 20 febbraio alle 20.30 a Bastiglia, al Borgo della Bastia. Non solo, ha anche chiesto di poter nominare un proprio tecnico nella commissione che dovrà valutare il lavoro fatto sugli argini dalla stessa Aipo.
Da settimane il comitato combatte per la concessione della no tax area e dello stato di calamità nei Comuni alluvionati. In quest'ottica ha inviato tutti i sindaci interessati, Errani e Aipo alla prossima assmblea. "È nostro intento - spiega il presidente Antonino Spica - incoraggiare un confronto pubblico tra i rappresentanti istituzionali e i cittadini, perché riteniamo che sia giunto il momento di dimostrare rispetto a un popolo onesto e lavoratore, che, anche in questi anni post terremoto, non si è mai sottratto ai propri doveri, seppure tra mille sacrifici. È giusto che chi ci rappresenta spieghi apertamente le ragioni per cui, a oggi, è contrario alla No Tax Area, e si confronti direttamente con le richieste e la voce di coloro che rappresenta".
E sui lavori della commissione di esperti chiamata a valutare il lavodo di Aipo: "Era un ente, fino a poche settimane fa, sconosciuto ai più - esordisce Elisabetta Aldrovandi, portavoce del Comitato - che per anni e anni è costato milioni di euro, e il cui còmpito consisterebbe nel garantire la manutenzione degli argini dei fiumi. Da quando si è verificata la tragedia annunciata dell'alluvione, in pochi giorni si è scoperto ciò che si sottaceva da anni: che tantissime persone avevano denunciato ad Aipo, nel corso degli anni, il pessimo stato in cui versano il Secchia e il Panaro, senza, nella maggior parte dei casi, ottenere neppure risposta; che buona parte del bilancio dell'ente è speso per pagare gli stipendi dei dirigenti e degli impiegati; che i tecnici che si sporcano le mani di fango e indossano gli stivaloni di gomma per ispezionare gli argini sono in numero ridotto rispetto al numero totale dei dipendenti; che Aipo possiede decine di immobili assegnati in uso a ex dipendenti o ai loro familiari. E, alla luce di tutto ciò - continua Aldrovandi - nella commissione di tecnici e professori nominati con il còmpito di valutare le ragioni della rottura dell'argine, compaiono due studiosi che, negli ultimi anno, hanno percepito da Aipo compensi per quasi 300.000 euro. E questa commissione, dopo un primo sopralluogo, ha già dichiarato che la rottura dell'argine è stato un evento accidentale, essendo comunque stato costruito bene. Noi cittadini, tenuto conto di tutto ciò che si è scoperto nelle ultime settimane, e della composizione della commissione, come possiamo essere garantiti circa la trasparenza e la neutralità di giudizio di questa squadra di tecnici, il cui giudizio potrebbe, tanto facilmente quanto inconsapevolmente, essere in qualche modo inquinato nel fondamentale presupposto della terzietà? La verità circa le cause sull'alluvione deve essere svelata. Non possono sussistere ombre di nessun genere in grado di appannare la libertà di giudizio di nessuno dei tecnici che la compongono. Come Comitato No Tax Area per la Bassa, chiediamo ufficialmente che, nella commissione, sia aggiunto un tecnico nominato dal Comitato stesso, che sia portavoce delle profonde esigenze di verità e giustizia, che devono sottendere a ogni passo e a ogni verifica diretta alla determinazione delle cause dell'alluvione, e alle conseguenti responsabilità. Nulla deve essere lasciato al caso, nessun spazio può essere lasciato al legittimo sospetto, poiché, in questa tragedia, c'è chi ha perso casa o lavoro, chi entrambi, e chi, lo dico sommessamente e con il massimo rispetto, addirittura la vita".

martedì 4 febbraio 2014

Incontriamoci! Invito alle comunità alluvionate.

Care e cari, 

vi scrivo a nome del Comitato per la Difesa delle TerreJoniche di cui sono il portavoce. Siamo un comitato di cittadini lucani e pugliesi e di associazioni, nato all'indomani della disastrosa alluvione del 1° Marzo 2011 che ha stravolto il territorio Jonico al confine fra la Puglia e la Basilicata. La nostra prima significativa alluvione ci ha colpito nel Marzo 2011 e da allora abbiamo imparato a nostre spese quanto sia complicato il rivendicare i diritti fondamentali che dovrebbero essere garantiti quando c'è un'alluvione, una frana, un terremoto mentre, in realtà, questi diritti sono semplicemente negati dalla politica.

domenica 2 febbraio 2014

“Siamo vittime di malapolitica”, la lettera dagli alluvionati parmensi ai cugini modenesi

Pubblicato su Sulpanaro.net (leggi articolo originale)

“Cari amici, permettetemi di mandare a nome degli alluvionati parmensi, un abbraccio solidale ai nostri corregionali modenesi, vittime anche loro di una malapolitica che attraverso scelte scellerate, devasta il territorio, con la poca attenzione preventiva, cementificazione selvaggia e le svariate opere inutili, la logica conseguenza sono le ripetute alluvioni che rovinano e sconvolgono il vivere quotidiano di tanti cittadini che nell’arco di pochissimo tempo perdono tutto“.
Comincia così la lettera che del comitato degli alluvionati di Sala Baganza, cittadina del parmense che finì sott’acqua nel 2011 e che a oggi non ha visto un euro di risarcimento, manda ai modenesi che vivono in queste ore il loro stesso dramma.

Toscana. La distratta solidarietà del Presidente Enrico Rossi, 200 comuni toscani ricevono rimborsi, gli elbani sono esclusi

Dopo oltre 3 anni dal nostro evento alluvionale, avvenuto il 7 novembre del 2013, presentiamo lo stato degli aiuti alle famiglie e abitazioni private accordati ai comuni toscani colpiti da alluvioni nel triennio 2011 - 2013... manca solo l'Isola d'Elba.

AIUTI REGIONE TOSCANA ALLE ABITAZIONI ALLUVIONATE: su 200 comuni coinvolti ne mancano soltanto 2, quelli dell’Elba, Campo nell’Elba e Marciana. Perché?
Dal 25 ottobre 2011 la Toscana è martoriata da decine di alluvioni. Sino a oggi, dei circa 200 comuni colpiti da alluvioni e allagamenti, solo i comuni dell’Elba sembrerebbero ancora esclusi da interventi a sostegno per i danni subiti alle prime abitazioni.
In Lunigiana, alluvione 25 ottobre 2011. furono stanziati 4,1 milioni di euro per le prime abitazioni e già erogati entro l'estate 2013. Per la Maremma, alluvionata il 12 novembre 2012, è stato deliberato il 2 dicembre 2013 uno stanziamento di 6,8 milioni, sempre per le prime abitazioni.
Per le più recenti alluvioni del periodo settembre ottobre 2013 a seguito di questi eventi, il presidente Enrico Rossi aveva dichiarato lo stato di emergenza con tre distinti provvedimenti, in base ai quali i territori colpiti risultavano essere le province di Lucca, con 26 comuni; di Firenze, con 25; Arezzo, 23; Siena, 18; Pistoia, 16; Pisa, 12; Grosseto, 11; Massa Carrara, 8; Prato, 6; Livorno, infine, con 1 comune. Le numerose frane ed esondazioni avevano portato alla interruzione della viabilità, allagamenti dei centri urbani e conseguente adozione di inagibilità di edifici e di evacuazione di nuclei familiari. La proposta di legge prevede un intervento pari a 3milioni di euro, ripartito tra i Comuni colpiti, in misura proporzionale al numero di segnalazioni di danni, nel rispetto del limite massimo di 5mila euro per nucleo familiare e del valore Isee massimo per l’accesso al contributo, pari a 36mila euro riferito al 2012. (Questi dati sono stati diffusi in un comunicato stampa della Regione pubblicato recentemente dai giornali toscani a fine novembre 2013).
Sabato 1 febbraio, sulla pagina facebook del Presidente Rossi c’è l’annuncio di estendere lo stesso provvedimento ai comuni colpiti il 31 gennaio:  Volterra, S. Miniato e Ponsacco,
Vorremmo ricordare che sulla stampa non è mai apparso il nome di Campo nell’Elba associato a sicuri e veloci interventi a favore delle prime abitazioni. Una stranezza o dimenticanza che continuiamo a rimarcare. Rimaniamo fiduciosi per un immediato analogo intervento per le famiglie dell’isola d’Elba colpite dalla lontana alluvione del 2011 e rimaste ancora senza una specifica forma di sostegno per il ripristino delle proprie abitazioni.
In uno scambio di mail avvenuto recentemente con il Presidente Rossi, in cui chiedevamo lumi su tali differenze di tempi, ci ha risposto che solo in data 22 settembre 2014 verrà previsto un analogo provvedimento per l'Elba, noi aspetteremo, attenderemo senza capire il perché di un tale discrimine tra i 200 comuni toscani. Ma nelle moltitudini di provvedimenti già deliberati e annunciati dal Presidente Rossi, persino attraverso la sua pagina facebook, manca sempre un provvedimento per l'Elba. Il Presidente ci ha già spiegato, in privato e a mezzo stampa, che secondo il comma bis dell'art. 4 del deliberato al punto XYZ dell'OPRG ci tocca aspettare il 22 settembre 2014 per uno stanziamento. Noi siamo gli unici cittadini toscani esclusi, tra gli abitanti di ben 200 comuni della nostra regione, da una diffusa forma solidale di aiuto per le prime abitazioni,  che complessivamente ha abbondantemente superato la cifra totale di oltre 10 milioni di euro.  Continuiamo a non capire.

Paolo Franceschetti
Portavoce Comitato 7 novembre 2011 – Alluvione Marina di Campo

sabato 1 febbraio 2014

Maltempo: Realacci, non piu' tollerabile ritardo su prevenzione

Pubblicato su Asca.it (leggi articolo originale)

''Le forti piogge che si stanno abbattendo in queste ore nel centro e nord Italia creando forti disagi ai cittadini, in particolare a Pisa, Firenze e Roma, rendono ancora una volta evidente che non e' piu' tollerabile il forte ritardo delle politiche di manutenzione del territorio e di prevenzione del dissesto idrogeologico. Proprio per mettere in sicurezza il territorio nazionale, la Commissione Ambiente della Camera aveva chiesto con una risoluzione approvata all'unanimita' di cui sono primo firmatario di stanziare almeno 500 milioni annui per la difesa del suolo, ben piu' dei soli 30 milioni previsti allo scopo nella Legge di Stabilita' per il 2014''. Cosi' Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, torna sul tema del dissesto e della difesa del territorio commentando l'ondata di maltempo che si e' abbattuta sul Paese. ''La risoluzione chiedeva, inoltre, un allentamento del Patto di Stabilita' interno per consentire agli Enti Locali che hanno risorse di investirle in interventi di prevenzione e manutenzione del territorio e di contrasto al dissesto idrogeologico. Un piano nazionale di prevenzione del rischio idrogeologico, manutenzione e messa in sicurezza del territorio e una revisione del Patto di Stabilita' avrebbero l'effetto di garantire maggiore sicurezza ai cittadini e di attivare migliaia di cantieri, con ricadute molto positive anche sul lavoro e sulla riduzione della disoccupazione, specie tra i giovani'', conclude l'esponente Pd.

Alluvione nella Bassa Modenese, pronti i nuovi moduli


Ieri sono stati diffusi gli aggiornamenti e ampliamenti relativi ai moduli per per i risarcimenti dei danni causati dall'alluvione che si è abbattuto sul territorio. Il modulo C, che si occupa della ricognizione dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, è stato in parte integrato per la stima relativa ai beni mobili e mobili registrati e delle giornate di sospensione dell’attività. Inoltre, è stato aggiunto il modulo D che fa riferimento alle aziende agricole e agroindustriali per la segnalazione e quantificazione del danno subito a cui si aggiunge una parte riepilogativa che dovrà essere compilata dalle amministrazioni comunali. Rimane invariata la scheda B che riguarda la ricognizione del fabbisogno per il ripristino del patrimonio di edilizia privata, dei beni mobili e dei beni mobili registrati, mentre la scheda A è relativa agli enti pubblici. Gli interessato potranno visionare tutte le disposizione presso il sito internet del Comune di Modena (www.comune.modena.it) e negli Urp della città.
La procedura è stata avviata dalla Regione per realizzare una tempestiva attività di ricognizione dei fabbisogni per gli interventi di ripristino e per i danni subiti dalle abitazioni e dalle imprese, oltre che dalle infrastrutture pubbliche. Le schede devono essere compilate entro venerdì 28 febbraio. È consigliabile predisporre anche una documentazione fotografica dei danni subiti. L'Urp di piazza Grande (piano terra del Palazzo comunale, a Modena, tel. 059 203.12) è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e, al lunedì, al martedì, al giovedì e al venerdì anche dalle 15 alle 18.30; al sabato dalle 9.30 -alle 12.30. L'Urp della circoscrizione 2 sotto il quale ricade Albareto è in via Nonantolana 685/S (tel. 059 2034150 - E-mail: crocetta@comune.modena.it) ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13, al lunedì e al giovedì anche dalle 14.30 alle 18.

Alluvione Modena. La rabbia fa nascere “Arginia-Mo”

Pubblicato su Gazzetta di Modena (leggi articolo originale)
BOMPORTO. Sale la rabbia dei cittadini delle zone alluvionate e si moltiplicano coloro che vogliono coalizzarsi e dare vita a comitati per portare avanti un fronte comune che avrà l’obiettivo di ottenere il risarcimento dei danni alle proprie case e alle proprie aziende o esercizi commerciali.
Si è infatti costituito ufficialmente nel corso di un'affollatissima riunione mercoledì alla sede di Modena Meccanica in via Brodolini il comitato “Arginia-Mo”, che unisce centinaia di cittadini di Bomporto e Bastiglia, ma anche di altri comuni sfiorati soltanto dall'alluvione o in cui potrebbe verificarsi un'inondazione. Il comitato ha registrato oltre duecento iscrizioni, è apartitico, e si prefigge di raggiungere alcuni obiettivi fondamentali: accertare la verità riguardo alle cause dell'alluvione, ottenere il 100% dei danni subiti, attuare un'efficace sistema di prevenzione per evitare che il disastro naturale si ripeta. Per ora Arginia-Mo non si è rivolto ad un avvocato perché «se il Consiglio dei Ministri dichiara lo stato d'emergenza ci saranno i soldi per risarcire chi ha subito danni dall'inondazione - spiega l'avvocato Fabio Vicenzi, bomportese e danneggiato dall'alluvione al piano terra della sua abitazione - Quindi non è necessario fare causa a qualcuno se ci saranno i fondi per noi. Come Arginia-Mo abbiamo toccato quota duecento iscrizioni da parte di aziende e privati provenienti da Bomporto, Bastiglia, ma anche Cavezzo e Soliera perché il tema della prevenzione interessa tutti i comuni e non soltanto quelli colpiti da questa alluvione».
Prosegue anche la collaborazione con Sisma.12 il comitato della Bassa e che in questo anno e mezzo ha portato avanti anche con proteste clamorose i diritti della gente terremotata. Una delegazione del comitato mercoledì era presenta all’assemblea organizzata all’interno della sede di Modena Meccanica e ha incoraggiato i vari comitati costituiti dopo l'inondazione ad unirsi per esercitare più massa critica sulle istituzioni coinvolte e «perché la sicurezza degli argini vale per tutti. Dopo il terremoto ci siamo resi conto di come la nostra vita sia parametrata dalla ragioneria dello Stato. Chi dovrebbe tutelarci non è in grado di farlo, quindi i cittadini si devono unire, esprimendo cosa si vorrebbe da parte di un comitato». «Certo recepiremo questo suggerimento - risponde Vicenzi - e desideriamo avvalerci dell'esperienza organizzativa di Sisma. Intanto, nell'incontro di mercoledì è stata nominata la presidente di Arginia-Mo: si tratta di Daniela Scilipoti, di Bastiglia, che ha la giusta grinta e le idee chiare». Si potrebbe parlare proprio del tema dell'unione dei comitati sorti dopo l'alluvione nel corso di un'assemblea generale che si terrà mercoledì prossimo, con tutti quelli che hanno aderito al comitato. Ieri sera, intanto, una decina di membri di Arginia-Mo si sono ritrovati a Villavara, alla sede di un'azienda per portare avanti le ragioni del comitato e decidere in modo veloce quali potrebbero essere le strade più efficaci da perseguire. La volontà di fare valere i propri diritti dopo il dramma dei giorni scorsi è ferrea ed è accompagnata da una operatività che mira a non perdere tempo e a non fare cadere l’attenzione su quanto purtroppo accaduto e che rischia di ripetersi se all’arrivo dell’inverno e di ogni perturbazione gran parte del territorio della Bassa e del Modenese rischia inondazioni.

Modena, il Governo riconosce lo stato di emergenza

Pubblicato su Il Resto del Carlino (leggi articolo originale)
Via libera dal Consiglio dei ministri al riconoscimento dello stato di emergenza per le zone alluvionate del modenese. “E’ un altro passo importante che corrisponde alle richieste che avevamo avanzato al Governo subito dopo aver avuto chiare le dimensioni della grave situazione verificatasi nella bassa modenese”, ha commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani.
“Per garantire la piena ripresa delle zone colpite dall’alluvione - ha aggiunto Errani, come si legge in una nota - siamo ora fortemente impegnati per ottenere il riconoscimento pieno e rapido di tutti i danni dell’alluvione, alle abitazioni e alle imprese”.
La decisione di oggi si aggiunge al provvedimento assunto la scorsa settimana dal Governo, sempre su richiesta della Regione Emilia-Romagna, che ha stabilito la sospensione per sei mesi dei termini relativi a tutti i pagamenti per i territori colpiti.

Nubifragio Roma: deraglia treno uomo folgorato, frana su case

Pubblicato su Agi.it (leggi articolo originale)

Nubifragio a Roma, bombe d'acqua sulla Capitale da stanotte. Citta' in tilt, frane e smottamenti, allagamenti e traffico impazzito. Dalle prime ore dell'alba oltre 3.000 chiamate al 118 della Capitale con gli operatori e le ambulanze che si sono mosse per 500 interventi complessivi, tra cui una donna incinta soccorsa grazie a un gommone della Protezione Civile e un operatore del Cara di Castelnuovo di Porto rimasto folgorato a causa di un cortocircuito dovuto all'allagamento del Centro e portato in eliambulanza al policlinico Gemelli in codice rosso. Nella Capitale il traffico e' andato letteralmente in tilt: problemi sul Gra e sulla Roma-Fiumicino, a Ostia e Acilia, con pesanti conseguenze sul traffico locale e su quello verso la citta'. 'Vittime' del maltempo non solo le strade e autostrade ma anche le ferrovie.

Maltempo: esperto Cnr, Italia invasa da temporali autorigeneranti

Pubblicato su Agi.it (leggi articolo originale)

Roma, 31 gen. - "Siamo di fronte a sistemi temporaleschi autorigeneranti, cioe' piccole tempeste caratterizzate da precipitazioni molto intense e con una longevita' estesa". Lo ha detto all'AGI Massimiliano Pasqui, ricercatore dell'Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, commentando le "bombe d'acqua" che stanno cadendo su buona parte del territorio nazionale. "Sono temporali - ha detto l'esperto - che durano piu' del normale, dalle 12 alle 24 ore. E che alternano precipitazioni particolarmente intense a piogge piu' moderate". "La cosa anomala e' che questi sistemi temporaleschi - ha riferito Pasqui - sono tipici di fine settembre e inizio novembre. Questo e' il segno di una stagione particolare che si e' caratterizzata da un inizio molto freddo e da un gennaio con temperature sopra la norma a Centro Sud e precipitazioni abbondanti a Centro Nord che hanno creato un mix devastante". Tuttavia, secondo l'esperto queste "bombe d'acqua" non rappresentano un record. "Dalla mezzanotte alle nove di questa mattina - ha spiegato - si stima siano caduti 130 millimetri di pioggia. Il record si aggira intorno ai 180 millimetri. Nonostante questo, ci troviamo sicuramente dinanzi a un cosiddetto 'alluvione lampo' per l'arrivo di una perturbazione atlantica molto intensa che ha interessato tutto il territorio nazionale: prima il Nord, poi il Centro Nord, specialmente la Toscana, e ora le aree centrali, in particolare il Lazio". Per Pasqui non si puo' pero' parlare di effetti diretti del cambiamento climatico. "Singoli eventi come questi - ha precisato - non si possono collegare direttamente i cambiamenti climatici perche' sarebbe un'associazione troppo arbitraria".

mercoledì 8 gennaio 2014

Dissesto idrogeologico: con le terre ioniche, per l’uguaglianza tra i cittadini

Pubblicato su Il Fatto Quotidiano (leggi articolo originale)

Frane ed  alluvioni costituiscono un problema serio per il nostro Paese specie per effetto del grave dissesto idrogeologico, cui governi di centro-destra, centro-sinistra, tecnici, bipartisan e a pallini si sono guardati bene dal porre rimedio, preferendo sperperare i suppostamente pochi denari pubblici in F-35, missioni anticostituzionali in Afghanistan, TAV e altre inutili, anzi dannose, corbellerie.
E’ noto come l’assenza di ostacoli naturali dovuti fra l’altro alla cementificazione selvaggia e l’esasperazione del rischio dovuta al cambiamento climatico determinino una situazione di rischio crescente per buona parte del territorio nazionale. Tale situazione produce spesso esiti tragici e perdite umane ed economiche molto elevate. L’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI), del Consiglio Nazionale delle Ricerche, tiene aggiornato il sistema informativo sulle catastrofi idrogeologiche. Risulta che tra il 1950 al 2008 si contano almeno 6.380 vittime (morti, dispersi, feriti) per frana e 2.699 vittime di inondazioni. Nel solo 2010 si sono avute 44 vittime e 237.570 milioni di euro di danni. Ed il rischio si presenta grave per il futuro, anzi il rischio è crescente per effetto dei fenomeni di cambiamento climatico. Si consideri inoltre che, secondo un Rapporto redatto nel 2010 dall’Ordine nazionale dei geologi, sono circa 6 milioni gli Italiani che abitano nei 29.500 chilometri quadrati considerati ad elevato rischio idrogeologico.  
Per mettere in sicurezza quest’ultimo sarebbe sufficiente uno sforzo finanziario relativamente ridotto che consentirebbe altresì di creare nuove occasioni di lavoro per i giovani e non, sia nella fase di risistemazione che durerà comunque molti anni, sia in prospettiva grazie alle nuove possibilità offerte da un territorio risanato. Secondo l’Associazione nazionale bonifiche, irrigazioni e miglioramenti fondiari, “basterebbero 4,1 miliardi di euro per mettere in sicurezza l’Italia con un’adeguata pianificazione che gestisca la fase di intervento e stabilisca i piani di manutenzione, riducendo il dissesto idrogeologico e facendo risparmiare milioni di euro in commissariamenti: sistemare torrenti, rogge, canali artificiali per adeguarli ai cambiamenti climatici, al degrado e all’incoltivazione dei terreni agricoli e all’aumento della superficie cementificata, sulla quale l’acqua scorre invece di essere assorbita dal suolo”. 
A fronte di tale situazione di emergenza, il comportamento dei vari governi che si sono succedute è doppiamente colpevole. In primo luogo per il rifiuto di varare un piano degno di questo nome investendo le risorse necessarie a fare dell’Italia un Paese bello e vivibile per la presente e le future generazioni. In secondo luogo per aver stanziato soldi nel corso degli anni in modo disorganico e inefficiente. Come afferma Walter Domenichini, “il rendiconto del costo del dissesto dal dopoguerra ad oggi ammonta a 213 miliardi di euro e solo dal 1996 al 2008 lo stato italiano ha investito per calamità circa 27 miliardi di euro, a fronte di un valore dei danni causati stimabile in circa 52 miliardi”.
Si potrebbe aggiungere un terzo motivo di accusa. L’aver trascurato completamente o quasi determinate regioni, pur fortemente colpite da frane e inondazioni. E’ il caso delle terre ioniche, dove, in seguito agli ultimi eventi di questo genere, fra i quali tre alluvioni che hanno provocato 600 milioni di euro di danni fra Basilicata e Puglia, è nato, con il Comitato Terre Ioniche, un movimento di lotta contro l’irresponsabile disinteresse da parte del governo.
Come afferma Gianni Fabbris, uno dei leader di tale movimento, in Italia ” ci sono alluvioni di serie A, B, e C a seconda dei casi. (…) Dopo i primi giorni di riflettori accesi incomincia un calvario drammatico. La decisione se intervenire e in qualche misure e con quali priorità è all’assoluta discrezionalità della politica che in nome della emergenzialità valuta in base a criteri che non sono affatto trasparenti. (…) Differenze enormi di trattamento addirittura sulla sospensione dei tributi. C’è un problema nazionale quindi. A Sara Baganza, che è al Nord, nel 2011, per esempio, non c’è stato nemmeno il riconoscimento dello stato di emergenza. C’è un vulnus di trasparenza e di democrazia”.
Fabbris sottolinea alcuni elementi molti positivi dell’esperienza di lotta in corso:  “Sta nascendo, in questi anni e dentro il percorso della mobilitazione del Comitato Terre Joniche, una nuova comunità di uomini e donne che, di nuovo, hanno deciso di alzare la testa per la dignità propria e di tutti come fecero i contadini che lottando impararono a non togliersi il cappello di fronte al padrone agrario di turno. Una comunità in cui cresce la coscienza di se e che sta imparando a passare dalla protesta alla vertenza nella consapevolezza che in ballo non c’è semplicemente la soluzione di un piccolo/grande problema personale ma la soluzione per il territorio e che la posta è, ancora una volta la Terra, la nostra Terra lucana su cui abbiamo il diritto di vivere in pace e con dignità”.
Un’esperienza che, a partire dalla difesa del lavoro e della produzione agricola, su cui lavora da anni l’associazione Altragricoltura, pone questioni fondamentali di giustizia, qualità dello sviluppo, difesa ambientale. In rapporto dialettico con altri movimenti contadini come quelli presenti nelle varie anime dei “forconi”, troppo frettolosamente liquidati come pura espressione di corporativismo, ma invece spesso espressione di un disagio forte da parte di categorie essenziali per l’economia e la società italiana, cui vanno date risposte positive ed urgenti. 
di Fabio Marcelli

lunedì 6 gennaio 2014

Sala Baganza. A 2 anni e mezzo dall’alluvione, i fondi per la sicurezza dei fiumi

Pubblicato su Parma Quotidiano (leggi articolo originale)

In arrivo 400mila euro per un progetto di messa in sicurezza del territorio nel Comune di Sala Baganza. Un piano di prevenzione del dissesto idrogeologico, assai atteso dopo la tragica esondazione del rio Ginestra e del torrente Scodogna nel 2011, che causò la morte di un anziano intrappolato nel garage di casa e danni per quasi 8 milioni di euro.

Il finanziamento per Sala Baganza rientra in una serie di lavori in tutta l’Emilia-Romagna per circa 2,3 milioni di euro, distribuiti su sei progetti di prevenzione del dissesto idrogeologico, risultato della firma del secondo Atto integrativo all’Accordo di programma del 3 novembre 2010 tra il ministero dell’Ambiente e la Regione, apposta alla vigilia di Natale da parte del ministro Andrea Orlando e dal presidente Vasco Errani.
Le risorse sono state rese disponibili in seguito ai risparmi conseguiti su opere già concluse e previste nei Programmi approvati dalla Regione tra il 1998 e il 2008: economie che hanno consentito all’assessorato regionale alla Sicurezza territoriale di avanzare al ministero la richiesta di destinare tali fondi a nuovi interventi di mitigazione del rischio.
“Con questo atto integrativo si rendono disponibili ulteriori risorse su un tema strategico come quella dell’ambiente e dell’assetto del territorio, in aggiunta ai finanziamenti già contemplati – ha commentato il governatore Errani -. Con il ministro Orlando è stato condotto un ottimo lavoro di squadra”.
“In un periodo così difficile per il reperimento di risorse economiche ho posto il tema del dissesto idrogeologico come priorità del mio ministero e dell’intero Governo – ha dichiarato il ministro Orlando -. Gli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico sono la più grande opera pubblica da realizzare. Non affrontare questo problema significherebbe accumulare un debito futuro”.
Oltre a Sala, saranno finanziati due interventi in provincia di Bologna (San Lazzaro di Savena e Lizzano in Belvedere) per un totale di 950mila euro e uno ciascuno a Reggio Emilia (Ligonchio, 400 mila euro), Ravenna (Casola Val Senio, oltre 197 mila euro) e Rimini (Verucchio, 350 mila euro).
“Si tratta di un risultato frutto di un’attività preziosa, per nulla scontata e condotta in tempi rapidi, grazie alla quale si potranno effettuare ulteriori investimenti per la cura del territorio e delle comunità”, ha aggiunto l’assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa Paola Gazzolo.

domenica 5 gennaio 2014

Maltempo Liguria – Piogge torrenziali, torna l’incubo alluvione. La protezione civile: “allarme rosso”

Pubblicato su Periodico da Ily (leggi articolo originale)

Situazione critica in Liguria per le forti piogge che stanno colpendo le zone collinari delle province di Genova e Savona, dove in alcune località i parziali giornalieri hanno superato i 230mm di pioggia: i corsi d’acqua sono straripati in più punti provocando danni e disagi (soprattutto l’Entella a Chiavari, come possiamo osservare nelle foto).
Aurelia chiusa in due punti, nel tardo pomeriggio, a Ponte San Luigi, nel tratto che conduce in frazione Grimaldi, di Ventimiglia, dove e’ crollato un cipresso di sette metri, e a Santo Stefano al mare, dove sono caduti massi e fango. Nel primo caso, stanno operando vigili del fuoco e tecnici dell’Anas ed e’ atteso l’arrivo dell’autoscala dei pompieri da Sanremo per abbattere un secondo cipresso a rischio di crollo. La caduta di un altro albero ha comportato l’istituzione di un senso unico alternato sulla provinciale della Val Nervia, all’altezza di Pigna, nell’entroterra di Ventimiglia.
Il ponte della Maddalena che collega Lavagna a Chiavari e’ stato chiuso poiche’ il livello del fiume Entella e’ salito di un metro ed e’ a rischio esondazione”: lo ha detto il sindaco di Lavagna, Giuliano Vaccarezza, comune del Tigullio, impegnato in una riunione per predisporre le misure di sicurezza. “Abbiano chiuso – ha detto inoltre il primo cittadino lavagnese – anche la pista ciclabile ed un sottopassaggio a rischio allagamento anche in considerazione del fatto che il livello di allerta fino a domani e’ salito al secondo grado. La situazione per il momento e’ sotto controllo”.
La Protezione Civile della Regione Liguria, in seguito all’aggravarsi delle condizioni meteo, ha proclamato l’allerta 2, massimo livello per la regione, fino alle 18 di domani nell’entroterra di Genova, nel Tigullio e nello Spezzino. Sul resto del territorio regionale resta l’allerta 1 A Borghetto Vara (La Spezia), con il nuovo livello di allerta, sono 40 le persone allontanate in via precauzionale dalle loro abitazioni e preoccupa il livello del fiume Magra che ha raggiunto il livello di guardia. Il fiume Entella e’ esondato nei pressi della foce, il ponte della Maddalena e’ stato chiuso al traffico. Monitorato anche il ponte ferroviario nei pressi della foce e il ponte principale di collegamento tra Chiavari e Lavagna. In val Petronio massima attenzione al torrente Petronio che ha superato il livello di guardia con conseguente chiusura del ponte che unisce Sestri Levante a Casarza Ligure. Il comune di Sestri ha fatto rimuovere le auto in alcune vie a  considerazione dell’evoluzione dei fenomeni meteorologici previsti a seguito della variazione delle valutazioni della Regione Liguria il bollettino di criticita’ idraulica e idrogeologica e’ stato aggiornato, indicando criticita’ rossa per la Liguria di Levante”. E’ quanto precisa una nota della Protezione civile, in riferimento all’avviso di condizioni meteorologiche avverse emesso oggi. ”E’ utile ricordare che le valutazioni di criticita’ idrogeologica (su tre livelli: rossa, arancione e gialla) possono includere una serie di danni sul territorio – spiega la nota – In particolare, la criticita’ rossa indica la possibilita’ di: estese frane superficiali e colate rapide detritiche o di fango; possibili attivazione o riattivazione di fenomeni di instabilita’ dei versanti, anche profonde e di grandi dimensioni; possibile caduta massi. Ingenti ed estesi danni a edifici e centri abitati, infrastrutture, beni e servizi, sia prossimi sia distanti dai corsi d’acqua, o coinvolti da frane o da colate rapide. Grave pericolo per la pubblica incolumita”’. Il quadro meteorologico e delle criticita’ previste sull’Italia, ricorda la protezione civile, ”e’ aggiornato in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed e’ disponibile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it) insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticita’ specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento continuera’ a seguire l’evolversi della situazione”.