tag:blogger.com,1999:blog-92150420432714166842024-03-13T00:43:42.129+01:00MaiPiù bombe d'acquaBlog della rete delle comunità dei fiumi e dei corsi d'acquaAnonymoushttp://www.blogger.com/profile/17413730420819186130noreply@blogger.comBlogger98125tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-8893655654501821032014-10-04T16:32:00.002+02:002014-10-04T16:32:58.146+02:00Gli alluvionati di tutta Italia si riuniscono a AmegliaPubblichiamo da CittadellaSpezia (<a href="http://www.cittadellaspezia.com/mobile/Val-di-Magra/Sarzana-Val-di-Magra/Gli-alluvionati-di-tutta-Italia-si-167149.aspx" target="_blank">leggi articolo originale</a>)<br />
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<div class="row-fluid" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial; font-size: 14px; line-height: 18.2000007629395px; width: 590px;">
<div class="span12" style="box-sizing: border-box; float: left; margin-left: 0px; min-height: 30px; width: 590px;">
<h6 style="color: inherit; font-family: Georgia !important; font-size: 11.9px; line-height: 1.2em; margin: 5px 0px 10px; text-rendering: optimizelegibility;">
<span id="ctl00_ContentPlaceHolder1_lblSottoTitolo">Il primo Congresso nazionale, in arrivo comitati da Veneto, Emilia, Basilicata, Toscana, Sardegna e Marche. Si punta a una legge di iniziativa popolare per i risarcimenti da disastri naturali.</span></h6>
</div>
</div>
<div class="row-fluid pApt" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial; font-size: 14px; line-height: 18.2000007629395px; margin-top: 5px; width: 590px;">
<div class="span12 giustificato testoarticolo" style="box-sizing: border-box; float: left; font-size: 15px; line-height: 22.5px; margin-left: 0px; min-height: 30px; text-align: justify; width: 590px;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkSL98RueknPf8qaoIcEeCv-3oHHn0w1l8CGLPQ_T-BAOim56W7B42o3eYxIFgjOEd6Lg7XZ_K72LGtu-BB6WxdKyj03e8_bPVLwm9UzpKQ82Wik0T1lGDu-N-BmMGBy07Wlo0oS7uhms/s1600/4.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjkSL98RueknPf8qaoIcEeCv-3oHHn0w1l8CGLPQ_T-BAOim56W7B42o3eYxIFgjOEd6Lg7XZ_K72LGtu-BB6WxdKyj03e8_bPVLwm9UzpKQ82Wik0T1lGDu-N-BmMGBy07Wlo0oS7uhms/s1600/4.jpg" height="320" width="240" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Nicola Luberto, Comitato Sala Baganza</td></tr>
</tbody></table>
<strong>Val di Magra</strong> - Vengono da ogni parte d'Italia e tutti hanno vissuto la terribile esperienza di un'alluvione o di un terremoto. Sabato 4 e domenica 5 ottobre prenderà vita il primo Congresso nazionale degli alluvionati e terremotati d’Italia che si terrà a Bocca di Magra.<br />
Una folta rappresentanza da tutta Italia, con la Val di Magra a fare gli "onori di casa" con il Popolo degli alluvionati in cui confluiscono sei diversi comitati: I Volontari del Magra di Ameglia e di Aulla, il Comitato Romito Magra, il Comitato San Genisio, il Comitato Sarzana e il Comitato Senato di Arcola.<br />
Da fuori viene l'Associazione Aec (Alluvionati Veneto), il Comitato Salbaganza di Parma ed Emilia, il Comitato Terre Ioniche di Matera e Basilicata, il Comitato Alluvionati Massa e Carrara, il Comitato Alluvionati dell'Elba, il Comitato Alluvionati Sardegna, il Comitato Alluvionati Albinia e Grosseto, il Comitato Alluvionati Savona e il Comitato Alluvionati Senigallia.<br />
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Nella sua veste di Rete nazionale unitaria degli alluvionati e terremotati italiani, il Coordinamento Aec ed il Popolo degli Alluvionati, oltre a tutti gli altri comitati nazionali, darà il via ufficiale ai lavori per la creazione e successiva presentazione di una legge di iniziativa popolare che "regolamenti, imponga e sia giusta ed equa nei confronti di tutti i cittadini, imprese ed enti colpiti da calamità. Una legge che obblighi la cura del territorio, delle zone a rischio allagamenti e preveda la prevenzione dei disastri come base fondamentale, fornendo gli strumenti giuridico-legislativi indispensabili ma anche le coperture economiche per poterli attuare".<br />
Nascerà una banca dati che contenga le modalità operative su come comportarsi per prevenire un disastro (tutela, manutenzione, cura e sistemazione del territorio da parte delle pubbliche amministrazioni e dei privati); di come comportarsi dopo un evento (alluvione, terremoto, frana, tromba d'aria), quali attività immediate e successive vadano eseguite e quali sono le modalità di sgombero, pulizia, ripristino dei luoghi colpiti da un evento catastrofico, indicando anche come comportarsi per ottenere il risarcimento dei danni subiti (dalla prima dichiarazione alla liquidazione finale).<br />
Sarà creato anche un gruppo di allerta, prevenzione e assistenza, informazione e aiuto nei momenti contingenti e successivi. Si passerà poi alla creazione di un "coordinamento unico che tuteli gli interessi collettivi dei cittadini rappresentati e iscritti al registro nazionale dei danneggiati e possa in tal modo agire in tutte le sedi giudiziarie ritenute più idonee, costituendosi parte civile nei procedimenti e processi, preferendo azioni collettive a singole rivalse per danni, coordinati".<br />
l congresso inoltre si svilupperà con un ora intera dedicata ai sindaci che hanno aderito alla manifestazione e che sono seriamente motivati a creare una rete nazionale atta a dare più peso e forza alle proprie esigenze. Il sindaco di Ameglia, Giacomo Raul Giampedrone, si è fatto portavoce di questo messaggio tra i sindaci e aprirà il congresso e la discussione.<br />
<br />
Ci sarà una presentazione fotografica dell’esercitazione di evacuazione totale di un paese effettuata nel comune di Monteforte simulando una massima allerta per alluvione. La cosa sarà presentata dall’Assessore Maccarone del comune stesso. Seguiranno le esposizioni tecniche del dottor De Franceschi e del professore emerito Giovanni Iannelli che parleranno rispettivamente di sistema di geo-localizzazione del livello dei fiumi e delle problematiche del fiume Magra.<br />
Non mancherà neppure Paola Botte, autrice del Libro “Un fiume amaro” che tanto ha fatto parlare di se nei mesi scorsi e che ripresenterà le linee guida del libro inchiesta che ha creato non poco scompiglio tra associazioni ed enti di Ameglia e Val di Magra.<br />
Le conclusioni dei lavori saranno affidate al portavoce del popolo degli alluvionati val di magra Luca Ghirlanda che riassumerà i punti di condivisione di tutti i comitati nazionali al fine di dare ufficialmente il via a questo coordinamento nazionale.<br />
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<div class="firmaArt" style="float: right;">
REDAZIONE</div>
<div class="dataArt" style="float: left;">
03</div>
</div>
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Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-31259116383055839372014-05-05T17:51:00.001+02:002014-05-05T17:51:57.751+02:00Alluvione Marche: un altro capitolo di una tragedia <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3_ZE29Qi6nuwRex6eisgjhlNNECcKleCRHHoV-XFVdoVBtUhcMR5PIauKIdD_-U_bikfTH2x2aueOj8nsNVupVgw8y9_z39BjOWb6VEFLsuXZusTIgzjK9PHTPCnDgHeKAx1Bw83nO10/s1600/Senigallia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3_ZE29Qi6nuwRex6eisgjhlNNECcKleCRHHoV-XFVdoVBtUhcMR5PIauKIdD_-U_bikfTH2x2aueOj8nsNVupVgw8y9_z39BjOWb6VEFLsuXZusTIgzjK9PHTPCnDgHeKAx1Bw83nO10/s1600/Senigallia.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 12px;">
Stiamo tornando di attualità... purtroppo altre migliaia di cittadini e centinaia di aziende sono alle prese con il fango.</div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 12px;">
Come Comitato abbiamo già inoltrato una serie di consigli utili per gestire il post alluvione senza amare sorprese (ad esempio la rimozione delle vetture danneggiate, potranno essere risarcite solo a determinate condizioni).</div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 12px;">
Abbiamo rilevato, attraverso le pagine FB di alluvionati di Bomporto, che la mancanza di informazione su come trattare nei primi giorni determinati problemi è una triste costante. Altre centinaia di cittadini italiani e di aziende italiane commetteranno errori che li escluderà da eventuali risarcimenti.</div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 12px;">
Ci consola il fatto che almeno Lusi abbia avuto qualche problema nel documentare le proprie rendicontazioni. Per un alluvionato rendicontare la perdita dell'auto è molto più difficile che rubare 23 milioni di euro!!! </div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 12px;">
Seguite il lavoro della pagina FB "Sos alluvione Senigallia" per avere idea di come l'uso di FB sia efficace nell'emergenza, Dopo il grande lavoro del gruppo CO.V.AL.E per il modenese, un altro gruppo facebook sta aiutando le autorità a gestire l'emergenza dei primi soccorsi.</div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 12px;">
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<div style="box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 12px;">
saluti</div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 12px;">
Paolo Franceschetti</div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 12px;">
Portavoce del Comitato 7 novembre</div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 12px;">
Alluvione Marina di Campo</div>
Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-47279389147622610492014-04-02T15:26:00.004+02:002014-04-02T15:26:46.434+02:00Sala Baganza. 'L'alluvione dimenticata' conferenza stampa in Regione del 31 marzo 2014Riceviamo e divulghiamo la lettera che Nicola Luberto, coordinatore del Comitato 11 Giugno ci ha inviato relativa all'incontro che il comitato ha avuto in Regione il 31 marzo scorso.<br />
Come rappresentanti delle diverse realtà alluvionate ogni Comitato afferente la rete ha inviato il suo messaggio di solidarietà.<br />
Segue lettera...<br />
<br />
<i>Un caro saluto a tutti
Continuare a parlare della nostra “alluvione dimenticata” può sembrare un’eresia, ma aldilà di bieche speculazioni, interessi di parte, attacchi personali, la nostra coscienza civica ci impone di non mollare e proseguire nella battaglia per il rispetto e la dignità
di cittadini e di alluvionati .
Abbiamo sopperito all’incapacità dei nostri amministratori che, dopo quasi 3 anni dall’evento calamitoso, non sono riusciti a farsi ricevere dal presidente della Regione Errani.
E' un duro lavoro quello che stiamo portando avanti, anche come promotori della rete nazionale dei popoli alluvionati, di semina, di informazione e di rivendicazioni per sperare di vivere in un paese migliore che metta al centro della propria iniziativa politica la tutela e la salvaguardia di un territorio devastato da eventi calamitosi sempre più frequenti.
Grazie alla sensibilità di alcuni consiglieri regionali (Giovanni Favia, Gabriella Meo e altri) che, con la sensibilità giusta e ancora un'etica corretta, si sono resi disponibili a portare avanti la nostra causa e a fare qualcosa per noi nelle sedi che contano, presentando una Risoluzione e una Interrogazione urgente per mettere fine alla vergogna e alla insensibilità politica dimostrata verso il nostro territorio.
Siamo stati nella “tana del lupo” a manifestare la profonda ingiustizia che si è creata nei confronti dell'alluvione del giugno 2011 di Sala Baganza, avendo di fatto creato alluvionati di serie A e di serie B.
C’erano e ci sono tutti i presupposti per ottenere da parte del Governo il riconoscimento dello Stato di Calamità a patto che tutti e unitariamente, nelle sedi opportune, rivendichino con forza il diritto dei propri cittadini ad essere risarciti dai danni subiti e a battersi per vivere in un territorio sicuro come impone la nostra Costituzione
“ai vivi dobbiamo rispetto, ai morti solo la verità”
Vogliamo riprenderci il sogno di un mondo migliore.... </i><br />
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Link video conferenza stampa in Regione del 31.03.14
<a href="https://www.youtube.com/watch?v=kir822tYspk">https://www.youtube.com/watch?v=kir822tYspk</a><br />
<br />
<b>Nicola Luberto</b><br />
Coordinatore del “COMITATO 11 GIUGNO”<br />
Sala Baganza (Parma)<br />
cell: 366 1869945<br />
mail: comitatosala@gmail.com<br />
pec: comitatosala@pec.it<br />
web: http://www.facebook.com/Comitato11GiugnoKatya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-51738419969553202782014-03-26T16:54:00.000+01:002014-03-26T16:54:12.311+01:00Il Comitato Alluvione Veneto AEC avverte: non si ripetano gli errori del passato. Tutto venga concordato con i rappresentanti degli alluvionati italiani.<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Riceviamo e pubblichiamo dal Comitato Alluvione Veneto Aec Italia, aderente alla rete MaiPiù, il seguente comunicato stampa.</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;" /><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">ALLUVIONE CAMERA OK AIUTI ALLAGAMENTI 2014 IL COMITATO ALLUVIONE VENETO AEC ITALIA E MOVIMENTO MAI PIÙ AVVERTONO: NON SI RIPETANO GLI ERRORI DEL PASSATO TUTTO VENGA CONCORDATO CON NOI RAPPRESENTANTI DEGLI ALLUVIONATI ITALIANI.</span><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;" /><br style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;" /><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">Dopo il via libera della Camera dei Deputati a</span><span class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #333333; display: inline; font-family: 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px;">gli aiuti per i recenti allagamenti di febbraio scorso annunciando lo stato di emergenza, che dovrà ora essere definito dal Commissario nazionale della Protezione Civile, il Comitato Alluvione Veneto Aec Italia - tra i fondatori del Movimento MaiPiù che raccoglie la maggior parte dei comitati italiani degli alluvionati e terremotati - avverte i danneggiati e le Autoritá competenti che sulle prossime mosse non lascerà nulla al caso, al fine anche di evitare errori che ormai ritualmente provocano disagi e problemi ai cittadini.<br />L'invito è quello di contattare l'Eurosportello per la tutela del cittadino via e-mail a <a href="mailto:eurosportello@aeceuropa.eu">eurosportello@aeceuropa.eu</a> per definire la propria posizione, aderire al Comitato ed essere in tal modo assistiti e protetti da possibili mancanze già registrate con l'alluvione 2010 e per le quali è ora in atto una raccolta firme sulla petizione per chiedere l'annullamento della richiesta di restituzione contributi ritenuti dalla Regione in eccesso in base a prezziari e parametri che sono stati presentati DOPO aver concordato e concesso gli aiuti. Questo affinchè gli errori non si ripetano MAIPIÙ.</span>Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-75150677189317263072014-02-19T13:24:00.001+01:002014-02-19T13:24:20.330+01:00Post alluvione: troppi mancati risarcimenti, la Regione adegui i bandi<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<b><i><span style="color: red;">Pubblicato su Orvietosi</span></i></b><span style="color: #333333;"> (<a href="http://orvietosi.it/2014/02/post-alluvione-troppi-mancati-risarcimenti-la-regione-adegui-i-bandi/" target="_blank">leggi articolo originale</a>)</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
ORVIETO – Troppi mancati risarcimenti, la Regione adegui i bandi. Lo chiede il comitato 12 novembre relativamente al bando pubblico per le imprese alluvionate relativamente al quale sono troppe le risorse rimaste a disposizione. Segno ce qualcosa non va. Ecco la lettera aperta che il comitato 12 novembre ha scritto alla Presidente della Giunta regionale.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em>Non è frequente constatare che un bando pubblico redatto per l’erogazione di contributi non riesca a farlo che per la metà delle risorse disponibili.</em><br /><em> Normalmente siamo abituati esattamente al contrario: i fondi si esauriscono rapidamente in base alla priorità delle richieste pervenute o distribuiti su di queste con criteri percentuali .</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em> Non possiamo ragionevolmente che trarne una conclusione, e cioè che il dispositivo di assegnazione dei fondi riservati alle imprese vittime dell’alluvione del novembre 2012 è evidentemente errato.</em><br /><em> Non sono previsti rimborsi per le merci distrutte delle attività commerciali, per gli investimenti effettuati con operazioni di leasing o finanziamento, non sono conteggiabili le ore di lavoro dei dipendenti delle ditte alluvionate utilizzate per il ripristino del luogo di lavoro anzichè per la tipica attività aziendale, nè gli automezzi rottamati all’estero (operazione che in momenti di disperazione hanno consentito di recuperare almeno qualche centinaio di euro per autovetture o furgoni irrecuperabili, ma che paradossalmente costituiscono formalmente una vendita!), si riconoscono solo gli interventi già interamente pagati, limitando la possibilità di ripartenza solo alle Aziende più solide e strutturate.</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em>Certo, per ognuno di questi aspetti è presente una norma,un vincolo, che ne giustifica l’effetto esclusivo. Più precisamente, per evitare interpretazioni elastiche o addirittura fraudolente delle normative, si sceglie la strada di sacrificare i diritti di chi ha reali necessità. Un processo che spesso viene applicato da una politica incapace di rispettare il Cittadino.</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em>E’ proprio vero: spesso la cura è peggiore del male!</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em>Ed ancora una volta il Cittadino è costretto a soccombere di fronte a normative che mancano completamente di efficacia quando sono applicate alle reali esigenze e necessità delle persone.</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em>Chiediamo allora un impegno forte alla nostra politica. Chiediamo che ci si impegni con vigore e determinazione affinchè i fondi residui non assegnati vengano utilizzati per la copertura di tutte quelle esigenze che finora non hanno trovato il legittimo riconoscimento.</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<em>E’ giusto tentare, esattamente quanto sarebbe ingiusto arrendersi supinamente a normative cieche ed inefficaci.</em></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; text-align: right; vertical-align: baseline;">
Fabrizio Cortoni</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; margin-bottom: 10px; padding: 0px; text-align: right; vertical-align: baseline;">
per Comitato “12 novembre 2012″</div>
Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-12572898453354953382014-02-19T13:21:00.001+01:002014-02-19T13:21:26.291+01:00Alluvione in Emilia, contributi sospesi fino al 31/7Pubblicato su Fiscopiù (leggi articolo originale)<br />
<br />
<b>Il quadro normativo</b>
<br />
<b><br /></b>
L’art. 3, comma 2 lettera a), D.L. 28 gennaio 2014 n. 4, ha disposto la sospensione fino al 31 luglio 2014 dei termini relativi agli adempimenti ed ai versamenti dei contributi previdenziali ed assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria nei confronti delle persone fisiche e dei soggetti diversi dalle persone fisiche che abbiano avuto, alla data del 17 gennaio 2014, la residenza o la sede operativa nei comuni di Bastiglia, Bomporto, San Prospero, Camposanto, Finale Emilia, Medolla e San Felice sul Panaro, della provincia di Modena, coinvolti dagli eventi alluvionali del 17 gennaio 2014 e già colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio 2012.<br />
Le disposizioni sono estese anche a favore dei contribuenti residenti o aventi sede operativa nei territori di San Matteo, Albereto, La Rocca e Navicello, frazioni della città di Modena, subordinatamente alla presentazione di apposita dichiarazione di inagibilità della casa di abitazione, dello studio professionale o dell’azienda, verificata dall’autorità comunale.<br />
Datori, autonomi ed iscritti alla gestione separata
I destinatari della sospensione del versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali sono i soggetti dei Comuni sopra detti, rientranti nelle seguenti categorie:
i datori di lavoro privati (anche datori di lavoro domestico, del settore agricolo, degli iscritti al Fondo pensioni Lavoratori dello Spettacolo ed al Fondo Pensioni Sportivi Professionisti, aziende con natura giuridica privata con dipendenti iscritti alla Gestione Pubblica);
i lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, agricoli);
gli iscritti alla gestione separata (committenti, liberi professionisti, etc.).
Altro dato da sottolineare è che la sospensione dei termini di versamento può essere concessa solo aisoggetti regolarmente iscritti alle gestioni previdenziali e con data di inizio di attività antecedente al 17 gennaio 2014 ed operanti nelle zone colpite dall’evento.
Come attivarsi per accedere al beneficio
Per poter usufruire della sospensione, i soggetti interessati dovranno produrre apposita domanda(allegato 2 della Circolare n. 26/2014) alla sede INPS competente. Per le aziende agricole assuntrici di manodopera e per i lavoratori autonomi agricoli dovrà essere trasmessa l’apposita istanza telematica presente nei servizi telematici per l’agricoltura a disposizione sul sito dell’Istituto.
Si sottolinea che potrà essere presentata un’unica domanda anche qualora la stessa, in presenza dei rispettivi requisiti, inerisca diverse gestioni. Non sono previsti, infine, rimborsi di quanto eventualmente già versato.<br />
<br />
<a href="http://fiscopiu.it/sites/default/files/INPS%2C%20Circolare%2014%20febbraio%202014%2C%20n.%2026.pdf" target="_blank">INPS, Circolare 14 febbraio 2014, n. 26.pdf</a>Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-60909369130536059952014-02-19T13:16:00.000+01:002014-02-19T13:17:08.709+01:00Pontedera. Il dopo alluvione: "Impossibile richiedere i danni"<b><i><span style="color: red;">Pubblicato su La Nazione</span></i></b> (<a href="http://www.lanazione.it/pontedera/cronaca/2014/02/18/1027247-maltempo-alluvione-toscana-emergenza.shtml#1" target="_blank">leggi articolo originale</a>)<br />
<div style="background-color: white; clear: none; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 13px; line-height: 16pt; margin-bottom: 2em; margin-top: 1em; padding: 0px 2em 0px 0px;">
Ponsacco, 18 febbaio 2014 - Niente moduli, niente risarcimento. Gli alluvionati di Ponsacco sembrano non trovare pace.<b> </b>L’iter per richiedere i danni subisce un’ulteriore battuta d’arresto e si allunga ancora, prolungando così l’agonia di cittadini e imprenditori che rischiano di dover rimandare la ricostruzione. Colpa (anche) dei tentennamenti del governo che ha travolto, per riflesso, anche la città del mobile e il suo futuro.</div>
<div style="background-color: white; clear: none; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 13px; line-height: 16pt; margin-bottom: 2em; margin-top: 1em; padding: 0px 2em 0px 0px;">
«La Regione ha dato il via libera per elargire contributi, ora serve il regolamento e soprattutto serve la modulistica ad hoc per richiederli — spiega Antonio Ucci, presidente del comitato pro-alluvione costituito giovedì dagli stessi abitanti — Non si sa quindi quando sarà possibile avanzare la richiesta ufficiale.<b> </b>Le vittime del fiume hanno fatto la conta dei danni, stilando la propria lista e i propri bilanci, ma questi numeri (in alcuni casi, vedi Marmotec, Lp Traslochi, Ferretti caminetti, Funny Joker, della vicepresidente del comitato, Sonia Ferraro, Estetica Noà, anche piuttosto importanti, Ndr) non possono ancora essere utilizzati».</div>
<div style="background-color: white; clear: none; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 13px; line-height: 16pt; margin-bottom: 2em; margin-top: 1em; padding: 0px 2em 0px 0px;">
Inutile, per non dire controproducente, muoversi ugualmente e in modo autonomo: far compilare richieste di risarcimento che verrebbero poi cestinate non potrebbero che acutizzare il malumore, che già non manca. Le speranze sono riposte nell’incontro fissato per venerdì tra il sindaco Alessandro Cicarelli, i membri del comitato e il prefetto Francesco Tagliente per fare il punto della situazione. Ieri, intanto si sono riuniti gli Stati generali convocati da Enrico Rossi, davanti al quale si sono riuniti tutti i primi cittadini alluvionati. «Le istituzioni locali e centrali si sono dette disponibili ad aiutarci — spiega Cicarelli — La priorità è la messa in sicurezza degli argini per evitare che drammi del genere possano ripetersi di nuovo. Aggiunge al contributo sociale, su base Isee, promesso dalla Regione, il ristoro danni che dovrebbe arrivare da Roma dà garanzie aggiuntive, ma vediamo bene la situazione delicata che sta vivendo il governo».</div>
<div style="background-color: white; clear: none; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 13px; line-height: 16pt; margin-bottom: 2em; margin-top: 1em; padding: 0px 2em 0px 0px;">
Intanto il comitato cittadino continua a lavorare. Si aspetta l’esito del vertice per decidere le prossime mosse e fissare la prossima assemblea.<b> </b>«Per noi è fondamentale rendere Ponsacco sicura e garantire alla comunità una manutenzione puntuale che non si riduca al taglio dell’erba due volte all’anno, ma che preveda anche sopralluoghi alla ricerca di crepe, rotture lungo l’intero corso del fiume — chiude Ucci — Non ci dimentichiamo però il capitolo risarcimenti. Se il sindaco si muove con noi, dandoci il suo appoggio per noi è già una vittoria». Intanto la pagina Facebook “Noi dell’alluvione Ponsacco” (a cui seguirà la creazione di un sito ufficiale) colleziona una marea di adesioni: la battaglia per il futuro si gioca anche lì, sulla piazza virtuale.</div>
Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-52292655518054552632014-02-19T13:02:00.001+01:002014-02-19T13:02:10.078+01:00Modena: il comitato chiama Errani e Aipo. "Vogliamo un tecnico in commissione"<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 21px; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><b><i><span style="color: red;">Pubblicato su Modenaonlin</span></i></b></span><span style="color: red;"><b><i>e</i></b></span><span style="color: #444444; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;">(</span><a href="http://www.modenaonline.info/notizie/2014/02/18/alluvione-modena-il-comitato-chiama-errani-e-aipo-vogliamo-un-tecnico-in-commissione_50832#.UwScXfl5Pss" style="color: #444444; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;" target="_blank">leggi articolo originale</a><span style="color: #444444; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit;">)</span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #444444; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 21px; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">MODENA</span> - Prosegue l'attività del <b style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Comitato No Tax Area per la Bassa</b>, su tutti i fronti. I rappresentanti del comitato hanno invitato i sindaci dei paesi colpiti dall'alluvione, il presidente della Regione <span style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Errani </span>e il presidente di <span style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Aipo<b> </b></span>al prossimo incontro pubblico in programma giovedì 20 febbraio alle 20.30 a Bastiglia, al Borgo della Bastia. Non solo, ha anche chiesto di poter nominare un proprio tecnico nella commissione che dovrà valutare il lavoro fatto sugli argini dalla stessa Aipo.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #444444; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 21px; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Da settimane il comitato combatte <span style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: 1.45em; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="font-weight: inherit;">per la concessione della no tax area e dello stato di calamità nei Comuni alluvionati. In quest'ottica ha inviato tutti i sindaci interessati, Errani e Aipo alla prossima assmblea. "È nostro intento - spiega il presidente </span><span style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Antonino Spica</span><span style="font-weight: inherit;"> - incoraggiare un confronto pubblico tra i rappresentanti istituzionali e i cittadini, perché riteniamo che sia giunto il momento di dimostrare rispetto a un popolo onesto e lavoratore, che, anche in questi anni post terremoto, non si è mai sottratto ai propri doveri, seppure tra mille sacrifici. È giusto che chi ci rappresenta spieghi apertamente le ragioni per cui, a oggi, è contrario alla No Tax Area, e si confronti direttamente con le richieste e la voce di coloro che rappresenta".</span></span></div>
<div style="background-color: white; border: 0px; color: #444444; font-family: HelveticaNeue, 'Helvetica Neue', Helvetica, Arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 21px; margin-bottom: 20px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; font-weight: inherit; line-height: 1.45em; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">E sui lavori della commissione di esperti chiamata a valutare il lavodo di Aipo: "</span><span style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: 1.45em; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"><span style="font-weight: inherit;">Era un ente, fino a poche settimane fa, sconosciuto ai più - esordisce </span><span style="border: 0px; font-family: inherit; font-size: inherit; font-style: inherit; font-variant: inherit; line-height: inherit; margin: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">Elisabetta Aldrovandi</span><span style="font-weight: inherit;">, portavoce del Comitato - che per anni e anni è costato milioni di euro, e il cui còmpito consisterebbe nel garantire la manutenzione degli argini dei fiumi. Da quando si è verificata la tragedia annunciata dell'alluvione, in pochi giorni si è scoperto ciò che si sottaceva da anni: che tantissime persone avevano denunciato ad Aipo, nel corso degli anni, il pessimo stato in cui versano il Secchia e il Panaro, senza, nella maggior parte dei casi, ottenere neppure risposta; che buona parte del bilancio dell'ente è speso per pagare gli stipendi dei dirigenti e degli impiegati; che i tecnici che si sporcano le mani di fango e indossano gli stivaloni di gomma per ispezionare gli argini sono in numero ridotto rispetto al numero totale dei dipendenti; che Aipo possiede decine di immobili assegnati in uso a ex dipendenti o ai loro familiari. E, alla luce di tutto ciò - continua Aldrovandi - nella commissione di tecnici e professori nominati con il còmpito di valutare le ragioni della rottura dell'argine, compaiono due studiosi che, negli ultimi anno, hanno percepito da Aipo compensi per quasi 300.000 euro. E questa commissione, dopo un primo sopralluogo, ha già dichiarato che la rottura dell'argine è stato un evento accidentale, essendo comunque stato costruito bene. Noi cittadini, tenuto conto di tutto ciò che si è scoperto nelle ultime settimane, e della composizione della commissione, come possiamo essere garantiti circa la trasparenza e la neutralità di giudizio di questa squadra di tecnici, il cui giudizio potrebbe, tanto facilmente quanto inconsapevolmente, essere in qualche modo inquinato nel fondamentale presupposto della terzietà? La verità circa le cause sull'alluvione deve essere svelata. Non possono sussistere ombre di nessun genere in grado di appannare la libertà di giudizio di nessuno dei tecnici che la compongono. Come Comitato No Tax Area per la Bassa, chiediamo ufficialmente che, nella commissione, sia aggiunto un tecnico nominato dal Comitato stesso, che sia portavoce delle profonde esigenze di verità e giustizia, che devono sottendere a ogni passo e a ogni verifica diretta alla determinazione delle cause dell'alluvione, e alle conseguenti responsabilità. Nulla deve essere lasciato al caso, nessun spazio può essere lasciato al legittimo sospetto, poiché, in questa tragedia, c'è chi ha perso casa o lavoro, chi entrambi, e chi, lo dico sommessamente e con il massimo rispetto, addirittura la vita".</span></span></div>
Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-63064343206304125112014-02-04T19:28:00.002+01:002014-02-04T19:30:04.518+01:00Incontriamoci! Invito alle comunità alluvionate.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_bgqZcIo1ifric-jaix7NuyLGqRvVT_OEPtI-ZGt_ZXATO1sQsQjI4ciTQbglb0YFbhQGCmen65LY1kQST9mfi_yDxz7cYToHKg9XQ3rmzOsBfMqpavZi71fNB4K5RYORDbhBxw1Oolc/s1600/229817_317700474983338_1754973404_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_bgqZcIo1ifric-jaix7NuyLGqRvVT_OEPtI-ZGt_ZXATO1sQsQjI4ciTQbglb0YFbhQGCmen65LY1kQST9mfi_yDxz7cYToHKg9XQ3rmzOsBfMqpavZi71fNB4K5RYORDbhBxw1Oolc/s320/229817_317700474983338_1754973404_n.jpg" height="200" width="200" /></a></div>
<b>Care e cari, </b><br />
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<i>vi scrivo a nome del Comitato per la Difesa delle TerreJoniche di cui sono il portavoce. Siamo un comitato di cittadini lucani e pugliesi e di associazioni, nato all'indomani della disastrosa alluvione del 1° Marzo 2011 che ha stravolto il territorio Jonico al confine fra la Puglia e la Basilicata.
La nostra prima significativa alluvione ci ha colpito nel Marzo 2011 e da allora abbiamo imparato a nostre spese quanto sia complicato il rivendicare i diritti fondamentali che dovrebbero essere garantiti quando c'è un'alluvione, una frana, un terremoto mentre, in realtà, questi diritti sono semplicemente negati dalla politica.
</i><br />
<a name='more'></a><i>Fin dall'inizio abbiamo scelto di non chiamarci "Comitato Alluvionati" ma "Comitato per la Difesa delle TerreJoniche" ovvero delle terre in cui viviamo e cui siamo profondamente legati, impegnandoci ad un'iniziativa non solo di difesa di piccoli/grandi interessi (solo di chi è stato direttamente colpito) ma, più generalmente, di quelli generali di tutti i cittadini a vivere in un territorio tutelato.
In questi tre anni di impegno abbiamo dovuto fare i conti con almeno tre alluvioni importanti, diversi morti, grandissimi problemi per il territorio, le famiglie e le attività economiche (segno del venire al pettine di nodi per troppi anni ignorati e presagio di problemi ancora più grandi che verranno se non si interviene) ma soprattutto con l'inconsistenza, la sottovalutazione, l'incapacità o la sordità colpevole delle risposte politiche ed istituzionali.
Abbiamo imparato quanto sia necessario impegnarsi per difendere e rivendicare i nostri diritti: quello che abbiamo ottenuto (comunque importante) lo abbiamo ottenuto con un lavoro costante, capace di aggregare e costruire consenso, con la mobilitazione, manifestazioni locali e nazionali, scioperi della fame, iniziative di lotta come blocchi stradali o occupazioni della Regione.
Abbiamo però capito che non basta, che il saldo fra quanto serve e l'impegno che ci stiamo mettendo per averlo e le risposte che arrivano è semplicemente enorme e distantissimo dall'essere efficace e capace di cambiare la condizione delle nostre comunità. Soprattutto non basta il nostro impegno di Comitato territoriale che, per quanto decisivo, non ha la forza necessaria a incassare le risposte vere che servono e che solo la politica e le istituzioni possono dare.
Abbiamo visto crescere in questi tre anni esperienze come le nostre, nate ogni volta che un territorio viene colpito. Ogni volta abbiamo visto un film che ormai è chiarissimo, con il dipanarsi di una trama sempre uguale: gli eventi che colpiscono (per l'incuria, gli errori di gestione e la mancanza di prevenzione), i giorni affannosi della prima emergenza garantita per quanto possibile sotto i riflettori sempre più spesso accesi quando ci sono morti e fango da spalare, l'abbandono dopo poco per l'assenza di risposte.
Soprattutto l'indignazione di vedere crescere, dentro il vuoto di normative e l'assenza di trasparenza, la discrezionalità della politica che sceglie se, come, in che misura e con quali strumenti e risorse intervenire per dare ad alcuni risposte ed ad altri negarle.
L'offesa che viene fatta alle nostre comunità ferite dalle alluvioni e dalle calamità trova i cittadini impoveriti in questo tempo di crisi e li ricaccia in maniera spesso irreversibile ancora di più nella crisi privandoli, oltre che degli affetti quando si perdono vite, di lavoro, beni, mezzi di sostentamento negando spesso le risposte economiche necessarie a ricostruire condizioni di vita degne.
Servono risposte che solo la politica nazionale può dare a noi cittadini ed alle stesse istituzioni di territorio. E' arrivato il tempo di incontrarci per passare ad una fase nuova del nostro impegno non solo per dare vita ad una rete che scambi esperienze e diventi punto di riferimento per quanti fanno i conti quotidianamente con il vuoto e i ritardi delle risposte per la prevenzione, la messa in sicurezza e le garanzie dei risarcimenti ma anche per fare avanzare proposte e conquistare trasparenza e certezza normativa che pretendiamo come cittadini e comunità.
Come Comitato TerreJoniche ci siamo incontrati un paio di volte (la prima volta a Matera nel 2012 e successivamente a Sala Baganza vicino Parma) con alcuni rappresentanti di altri comitati e realtà alluvionate; in quelle occasioni ci siamo confrontati intorno alla proposta di dare vita ad una rete stabile di iniziativa e proposta.
Nelle scorse settimane abbiamo tenuto una iniziativa in Parlamento in cui abbiamo denunciato la mancanza di risorse per la prevenzione e la messa in sicurezza e, soprattutto, il continuo tentativo della politica di produrre Alluvionati di serie A e di serie B. In quella occasione avevamo sollecitato un incontro al Presidente ed ai componenti della Commissione Ambiente della Camera. Incontro che ci sarà la prossima settimana (fra martedi 11 e giovedi 14 Febbraio 2014)
Vi invitiamo ad essere con noi, di mandare qualche Vs componente, per far sentire la nostra voce comune e di cogliere quella occasione per tenere un incontro, confrontarci, provare ad organizzarci e decidere iniziative e appuntamenti comuni e rilanciare, cosi, la proposta della rete e del percorso per farci movimento nazionale.
Con alcuni di voi ci stiamo sentendo telefonicamente e per mail. Intensifichiamo i contatti e costruiamo il percorso.</i><br />
<br />
Per intanto (in attesa di decidere e condividere ulteriori strumenti) vi invitiamo a utilizzare il sito <a href="http://maipiu.blogspot.it/">http://maipiu.blogspot.it</a> e il gruppo di lavoro sul web che avevamo già costruito (<a href="mailto:maipiubombedacqua@googlegroups.com">maipiubombedacqua@googlegroups.com</a>).<br />
Per contatti, scambi e iscrizioni la mail: <a href="mailto:maipiubombedacqua@gmail.com">maipiubombedacqua@gmail.com</a>.<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: right;">
Gianni Fabbris - Comitato TerreJoniche</div>
Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-87189464683023605682014-02-02T13:02:00.004+01:002014-02-02T13:08:48.772+01:00“Siamo vittime di malapolitica”, la lettera dagli alluvionati parmensi ai cugini modenesi<span style="color: red;"><i>Pubblicato su Sulpanaro.net</i></span> (<a href="http://sulpanaro.net/2014/01/31/siamo-vittime-di-malapolitica-che-devasta-il-territorio-la-lettera-dagli-alluvionati-parmensi-ai-cugini-modenesi/" target="_blank">leggi articolo originale</a>)<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnlGRA4Y79x4NTS_oubWu2rvd867rZlhrosDVBKZ6bkX7kFh4CgCBww3pAa5VT9Josio3mnV7QW8igXwu8l4NFcGec-WXH6Jqnocxx6U-E4U7quy3JZiCGkvhQYc2EnHWZeZ8tA1Sh8zE/s1600/1.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnlGRA4Y79x4NTS_oubWu2rvd867rZlhrosDVBKZ6bkX7kFh4CgCBww3pAa5VT9Josio3mnV7QW8igXwu8l4NFcGec-WXH6Jqnocxx6U-E4U7quy3JZiCGkvhQYc2EnHWZeZ8tA1Sh8zE/s1600/1.jpg" height="240" width="320" /></a></div>
“Cari amici, permettetemi di mandare a nome degli alluvionati parmensi, un abbraccio solidale ai nostri corregionali modenesi, vittime anche loro di una malapolitica che attraverso scelte scellerate, devasta il territorio, con la poca attenzione preventiva, cementificazione selvaggia e le svariate opere inutili, la logica conseguenza sono le ripetute alluvioni che rovinano e sconvolgono il vivere quotidiano di tanti cittadini che nell’arco di pochissimo tempo perdono tutto“.<br />
Comincia così la lettera che del comitato degli alluvionati di Sala Baganza, cittadina del parmense che finì sott’acqua nel 2011 e che a oggi non ha visto un euro di risarcimento, manda ai modenesi che vivono in queste ore il loro stesso dramma.<br />
<a name='more'></a><br />
<div style="text-align: left;">
“Da voi, siamo stati indicati come esempio negativo di che cosa può succedere, dopo che si spengono i riflettori mediatici e le varie passerelle di politici che sono o dovrebbero essere gli stessi delegati alla salvaguardia e tutela dei beni comuni, con promesse di aiuti, mobilitazioni, interpellanze.
Nel giugno 2011 a Sala Baganza e comuni limitrofi, una bomba d’acqua ha devastato il territorio provocando 1 morto, 2 feriti gravi e danni a privati e aziende produrrive ( siamo nel cuore della food valley) stimati in milioni di euro, purtroppo siamo incappati in amministratori comunali, provinciali e regionali che con il loro non fare, per non pestarsi i piedi a vicenda, non hanno saputo tutelare e difendere gli interessi legittimi dei propri concittadini danneggiati.
Il caro ministro della finanza creativa, Tremonti, alla fine del governo Berlusconi, con il decreto milleproroghe aveva svuotato il fondo di solidarietà della protezione civile, dopo le malefatte delle varie cricche che avevano speculato e rubato sulle varie disgrazie, (emblematico è l’esempio del G8 in Sardegna e il terremoto de L’Aquila), noi ci siamo esattamente trovati in questa fase. Ma nonostante questo la nascita del nostro comitato ha fatto si che non scemasse l’attenzione, attraverso la mobilitazione, denunce di non intervento, cercando di fare da supporto alle tante famiglia attanagliate dalla burocrazia.
Siamo stati tra i promotori della nascita di una rete nazionale degli alluvionati, che ha permesso lo scambio di documentazione, esperienze delle varie difformità di trattamento delle emergenze nelle varie parti d’italia, dove ogni regione ha una sua linea di comportamento.
Nel giugno 2012 a Sala c’è stato il primo incontro nazionale dove si è discusso l’opportunità di arrivare a presentare una proposta di legge che impone un cambiamento di rotta nelle politiche ambientali e che metta al centro il ristoro dei danni ai privati cittadini. Investire nella prevenzione, stop al consumo di suolo selvaggio, appannaggio di speculatori e faccendieri. Il tutto reperendo fondi con la confisca dei beni alle organizzazioni criminali, fermando lo sperpero dei soldi per l’acquisto degli F35, strumenti obsoleti per esportare morte e non democrazia, fermando le opere inutili che contribuisco alla devastazione del territorio, Tav, Cispadana, Bretelle varie.
Si possono creare migliaia di nuovi posti di lavoro in questa fase di crisi internazionale non è proprio male, e contribuire veramente alla messa in sicurezza del territorio nazionale.
Uscire dalle fasi emergenziali, vuol dire togliere terra da sotto i piedi ai vari furbetti che da sempre spalleggiati da politici speculatori di consenso, facendo dell’emergenze continue un sistema di potere.
Ci mettiamo a vostra completa disposizione per aiuti e scambi di informazioni documentali.
Non fatevi abbindolare da furboni e sciacalli che attraverso le disgrazie cercano di emergere cercando consenso.
Mai abbassare la guardia per una battaglia di civiltà, per vivere in un mondo migliore
</div>
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<br /></div>
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Nicola Luberto </div>
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<br /></div>
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Coordinatore del “COMITATO 11 GIUGNO” </div>
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<br /></div>
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mail: <a href="mailto:comitatosala@gmail.com" target="_blank">comitatosala@gmail.com</a> </div>
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<br /></div>
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web:<a href="http://www.facebook.com/Comitato11Giugno" target="_blank"> http://www.facebook.com/Comitato11Giugno</a></div>
Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-15294640079930285252014-02-02T12:54:00.003+01:002014-02-02T12:54:41.821+01:00Toscana. La distratta solidarietà del Presidente Enrico Rossi, 200 comuni toscani ricevono rimborsi, gli elbani sono esclusi<div style="box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 12px;">
Dopo oltre 3 anni dal nostro evento alluvionale, avvenuto il 7 novembre del 2013, presentiamo lo stato degli aiuti alle famiglie e abitazioni private accordati ai comuni toscani colpiti da alluvioni nel triennio 2011 - 2013... manca solo l'Isola d'Elba.</div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 12px;">
<br /></div>
<div style="box-sizing: border-box; font-family: Arial, Helvetica; font-size: 12px;">
<span style="color: black; font-family: Times New Roman; font-size: small;"></span><div style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 13.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">AIUTI REGIONE TOSCANA ALLE ABITAZIONI ALLUVIONATE: su 200 comuni coinvolti ne mancano soltanto 2, quelli dell’Elba, Campo nell’Elba e Marciana. Perché?</span></div>
<span style="color: black; font-family: Times New Roman; font-size: small;"></span><div style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 13.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">Dal 25 ottobre 2011 la Toscana è martoriata da decine di alluvioni. Sino a oggi, dei circa 200 comuni colpiti da alluvioni e allagamenti, solo i comuni dell’Elba sembrerebbero ancora esclusi da interventi a sostegno per i danni subiti alle prime abitazioni.</span></div>
<span style="color: black; font-family: Times New Roman; font-size: small;"></span><div style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 13.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">In Lunigiana, alluvione 25 ottobre 2011. furono stanziati 4,1 milioni di euro per le prime abitazioni e già erogati entro l'estate 2013. Per la Maremma, alluvionata il 12 novembre 2012, è stato deliberato il 2 dicembre 2013 uno stanziamento di 6,8 milioni, sempre per le prime abitazioni.</span></div>
<span style="color: black; font-family: Times New Roman; font-size: small;"></span><div style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 13.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">Per le più recenti alluvioni del periodo settembre ottobre 2013 a seguito di questi eventi, il presidente Enrico Rossi aveva dichiarato lo stato di emergenza con tre distinti provvedimenti, in base ai quali i territori colpiti risultavano essere le province di Lucca, con 26 comuni; di Firenze, con 25; Arezzo, 23; Siena, 18; Pistoia, 16; Pisa, 12; Grosseto, 11; Massa Carrara, 8; Prato, 6; Livorno, infine, con 1 comune. Le numerose frane ed esondazioni avevano portato alla interruzione della viabilità, allagamenti dei centri urbani e conseguente adozione di inagibilità di edifici e di evacuazione di nuclei familiari. La proposta di legge prevede un intervento pari a 3milioni di euro, ripartito tra i Comuni colpiti, in misura proporzionale al numero di segnalazioni di danni, nel rispetto del limite massimo di 5mila euro per nucleo familiare e del valore Isee massimo per l’accesso al contributo, pari a 36mila euro riferito al 2012. (Questi dati sono stati diffusi in un comunicato stampa della Regione pubblicato recentemente dai giornali toscani a fine novembre 2013).</span></div>
<span style="color: black; font-family: Times New Roman; font-size: small;"></span><div style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 13.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">Sabato 1 febbraio, sulla pagina facebook del Presidente Rossi c’è l’annuncio di estendere lo stesso provvedimento ai comuni colpiti il 31 gennaio: Volterra, S. Miniato e Ponsacco,</span></div>
<span style="color: black; font-family: Times New Roman; font-size: small;"></span><div style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 13.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">Vorremmo ricordare che sulla stampa non è mai apparso il nome di Campo nell’Elba associato a sicuri e veloci interventi a favore delle prime abitazioni. Una stranezza o dimenticanza che continuiamo a rimarcare. Rimaniamo fiduciosi per un immediato analogo intervento per le famiglie dell’isola d’Elba colpite dalla lontana alluvione del 2011 e rimaste ancora senza una specifica forma di sostegno per il ripristino delle proprie abitazioni.</span></div>
<div style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 13.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">In uno scambio di mail avvenuto recentemente con il Presidente Rossi, in cui chiedevamo lumi su tali differenze di tempi, ci ha risposto che solo in data 22 settembre 2014 verrà previsto un analogo provvedimento per l'Elba, noi aspetteremo, attenderemo senza capire il perché di un tale discrimine tra i 200 comuni toscani. Ma nelle moltitudini di provvedimenti già deliberati e annunciati dal Presidente Rossi, persino attraverso la sua pagina facebook, manca sempre un provvedimento per l'Elba. Il Presidente ci ha già spiegato, in privato e a mezzo stampa, che secondo il comma bis dell'art. 4 del deliberato al punto XYZ dell'OPRG ci tocca aspettare il 22 settembre 2014 per uno stanziamento. Noi siamo gli unici cittadini toscani esclusi, tra gli abitanti di ben 200 comuni della nostra regione, da una diffusa forma solidale di aiuto per le prime abitazioni, </span><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;"> che complessivamente ha abbondantemente superato la cifra totale di oltre 10 milioni di euro. Continuiamo a non capire.</span></div>
<span style="color: black; font-family: Times New Roman; font-size: small;"></span><div style="background-color: white; background-position: initial initial; background-repeat: initial initial; line-height: 13.5pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; line-height: 13.5pt; text-align: right;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">Paolo Franceschetti</span></div>
<span style="color: black; font-family: Times New Roman; font-size: small;"></span><div style="background-color: white; line-height: 13.5pt; text-align: right;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 10pt;">Portavoce Comitato 7 novembre 2011 – Alluvione Marina di Campo</span></div>
</div>
Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-40719647554040587982014-02-01T16:43:00.000+01:002014-02-01T16:43:35.430+01:00Maltempo: Realacci, non piu' tollerabile ritardo su prevenzionePubblicato su Asca.it (leggi articolo originale)<br />
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<span style="background-color: white; color: #383838; font-family: Arial, 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 21px;">''Le forti piogge che si stanno abbattendo in queste ore nel centro e nord Italia creando forti disagi ai cittadini, in particolare a Pisa, Firenze e Roma, rendono ancora una volta evidente che non e' piu' tollerabile il forte ritardo delle politiche di manutenzione del territorio e di prevenzione del dissesto idrogeologico. Proprio per mettere in sicurezza il territorio nazionale, la Commissione Ambiente della Camera aveva chiesto con una risoluzione approvata all'unanimita' di cui sono primo firmatario di stanziare almeno 500 milioni annui per la difesa del suolo, ben piu' dei soli 30 milioni previsti allo scopo nella Legge di Stabilita' per il 2014''. Cosi' Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, torna sul tema del dissesto e della difesa del territorio commentando l'ondata di maltempo che si e' abbattuta sul Paese. ''La risoluzione chiedeva, inoltre, un allentamento del Patto di Stabilita' interno per consentire agli Enti Locali che hanno risorse di investirle in interventi di prevenzione e manutenzione del territorio e di contrasto al dissesto idrogeologico. Un piano nazionale di prevenzione del rischio idrogeologico, manutenzione e messa in sicurezza del territorio e una revisione del Patto di Stabilita' avrebbero l'effetto di garantire maggiore sicurezza ai cittadini e di attivare migliaia di cantieri, con ricadute molto positive anche sul lavoro e sulla riduzione della disoccupazione, specie tra i giovani'', conclude l'esponente Pd.</span>Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-84245534179888406702014-02-01T16:31:00.000+01:002014-02-04T18:09:26.715+01:00Alluvione nella Bassa Modenese, pronti i nuovi moduli<br />
Ieri sono stati diffusi gli aggiornamenti e ampliamenti relativi ai moduli per per i risarcimenti dei danni causati dall'alluvione che si è abbattuto sul territorio.
Il modulo C, che si occupa della ricognizione dei danni subiti dalle attività economiche e produttive, è stato in parte integrato per la stima relativa ai beni mobili e mobili registrati e delle giornate di sospensione dell’attività.
Inoltre, è stato aggiunto il modulo D che fa riferimento alle aziende agricole e agroindustriali per la segnalazione e quantificazione del danno subito a cui si aggiunge una parte riepilogativa che dovrà essere compilata dalle amministrazioni comunali.
Rimane invariata la scheda B che riguarda la ricognizione del fabbisogno per il ripristino del patrimonio di edilizia privata, dei beni mobili e dei beni mobili registrati, mentre la scheda A è relativa agli enti pubblici.
Gli interessato potranno visionare tutte le disposizione presso il sito internet del Comune di Modena (<a href="http://www.comune.modena.it/">www.comune.modena.it</a>) e negli Urp della città.<br />
La procedura è stata avviata dalla Regione per realizzare una tempestiva attività di ricognizione dei fabbisogni per gli interventi di ripristino e per i danni subiti dalle abitazioni e dalle imprese, oltre che dalle infrastrutture pubbliche. Le schede devono essere compilate entro venerdì 28 febbraio. È consigliabile predisporre anche una documentazione fotografica dei danni subiti.
L'Urp di piazza Grande (piano terra del Palazzo comunale, a Modena, tel. 059 203.12) è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e, al lunedì, al martedì, al giovedì e al venerdì anche dalle 15 alle 18.30; al sabato dalle 9.30 -alle 12.30. L'Urp della circoscrizione 2 sotto il quale ricade Albareto è in via Nonantolana 685/S (tel. 059 2034150 - E-mail: <a href="mailto:crocetta@comune.modena.it">crocetta@comune.modena.it</a>) ed è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13, al lunedì e al giovedì anche dalle 14.30 alle 18.Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-91740237004648937372014-02-01T16:27:00.000+01:002014-02-01T16:27:19.031+01:00Alluvione Modena. La rabbia fa nascere “Arginia-Mo” <div style="background-color: white; border: 0px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; outline: 0px; padding: 5px 0px 10px; vertical-align: baseline;">
<span style="color: red;">Pubblicato su Gazzetta di Modena</span> (<a href="http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2014/01/31/news/la-rabbia-fa-nascere-arginia-mo-1.8570013" target="_blank">leggi articolo originale</a>)</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; outline: 0px; padding: 5px 0px 10px; vertical-align: baseline;">
BOMPORTO. Sale la rabbia dei cittadini delle zone alluvionate e si moltiplicano coloro che vogliono coalizzarsi e dare vita a comitati per portare avanti un fronte comune che avrà l’obiettivo di ottenere il risarcimento dei danni alle proprie case e alle proprie aziende o esercizi commerciali.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; outline: 0px; padding: 5px 0px 10px; vertical-align: baseline;">
Si è infatti costituito ufficialmente nel corso di un'affollatissima riunione mercoledì alla sede di Modena Meccanica in via Brodolini il comitato “Arginia-Mo”, che unisce centinaia di cittadini di Bomporto e Bastiglia, ma anche di altri comuni sfiorati soltanto dall'alluvione o in cui potrebbe verificarsi un'inondazione. Il comitato ha registrato oltre duecento iscrizioni, è apartitico, e si prefigge di raggiungere alcuni obiettivi fondamentali: accertare la verità riguardo alle cause dell'alluvione, ottenere il 100% dei danni subiti, attuare un'efficace sistema di prevenzione per evitare che il disastro naturale si ripeta. Per ora Arginia-Mo non si è rivolto ad un avvocato perché «se il Consiglio dei Ministri dichiara lo stato d'emergenza ci saranno i soldi per risarcire chi ha subito danni dall'inondazione - spiega l'avvocato Fabio Vicenzi, bomportese e danneggiato dall'alluvione al piano terra della sua abitazione - Quindi non è necessario fare causa a qualcuno se ci saranno i fondi per noi. Come Arginia-Mo abbiamo toccato quota duecento iscrizioni da parte di aziende e privati provenienti da Bomporto, Bastiglia, ma anche Cavezzo e Soliera perché il tema della prevenzione interessa tutti i comuni e non soltanto quelli colpiti da questa alluvione».</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 18px; outline: 0px; padding: 5px 0px 10px; vertical-align: baseline;">
Prosegue anche la collaborazione con Sisma.12 il comitato della Bassa e che in questo anno e mezzo ha portato avanti anche con proteste clamorose i diritti della gente terremotata. Una delegazione del comitato mercoledì era presenta all’assemblea organizzata all’interno della sede di Modena Meccanica e ha incoraggiato i vari comitati costituiti dopo l'inondazione ad unirsi per esercitare più massa critica sulle istituzioni coinvolte e «perché la sicurezza degli argini vale per tutti. Dopo il terremoto ci siamo resi conto di come la nostra vita sia parametrata dalla ragioneria dello Stato. Chi dovrebbe tutelarci non è in grado di farlo, quindi i cittadini si devono unire, esprimendo cosa si vorrebbe da parte di un comitato». «Certo recepiremo questo suggerimento - risponde Vicenzi - e desideriamo avvalerci dell'esperienza organizzativa di Sisma. Intanto, nell'incontro di mercoledì è stata nominata la presidente di Arginia-Mo: si tratta di Daniela Scilipoti, di Bastiglia, che ha la giusta grinta e le idee chiare». Si potrebbe parlare proprio del tema dell'unione dei comitati sorti dopo l'alluvione nel corso di un'assemblea generale che si terrà mercoledì prossimo, con tutti quelli che hanno aderito al comitato. Ieri sera, intanto, una decina di membri di Arginia-Mo si sono ritrovati a Villavara, alla sede di un'azienda per portare avanti le ragioni del comitato e decidere in modo veloce quali potrebbero essere le strade più efficaci da perseguire. La volontà di fare valere i propri diritti dopo il dramma dei giorni scorsi è ferrea ed è accompagnata da una operatività che mira a non perdere tempo e a non fare cadere l’attenzione su quanto purtroppo accaduto e che rischia di ripetersi se all’arrivo dell’inverno e di ogni perturbazione gran parte del territorio della Bassa e del Modenese rischia inondazioni.</div>
Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-58340869228398666482014-02-01T16:22:00.003+01:002014-02-01T16:22:53.623+01:00Modena, il Governo riconosce lo stato di emergenza<div style="background-color: white; clear: none; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 13px; line-height: 16pt; margin-bottom: 2em; margin-top: 1em; padding: 0px 2em 0px 0px;">
<b><i><span style="color: red;">Pubblicato su Il Resto del Carlino</span></i></b> (<a href="http://www.ilrestodelcarlino.it/modena/cronaca/2014/01/31/1018794-alluvione-stato-emergenza-governo.shtml" target="_blank">leggi articolo originale</a>)</div>
<div style="background-color: white; clear: none; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 13px; line-height: 16pt; margin-bottom: 2em; margin-top: 1em; padding: 0px 2em 0px 0px;">
Via libera dal Consiglio dei ministri al riconoscimento dello stato di emergenza<strong> </strong>per le zone alluvionate del modenese. “E’ un altro passo importante che corrisponde alle richieste che avevamo avanzato al Governo subito dopo aver avuto chiare le dimensioni della grave situazione verificatasi nella bassa modenese”, ha commentato il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani<strong>.</strong></div>
<div style="background-color: white; clear: none; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 13px; line-height: 16pt; margin-bottom: 2em; margin-top: 1em; padding: 0px 2em 0px 0px;">
“Per garantire la piena ripresa delle zone colpite dall’alluvione - ha aggiunto Errani, come si legge in una nota - siamo ora fortemente impegnati per ottenere il riconoscimento pieno e rapido di tutti i danni dell’alluvione, alle abitazioni e alle imprese”.</div>
<div style="background-color: white; clear: none; font-family: 'Open Sans', sans-serif; font-size: 13px; line-height: 16pt; margin-bottom: 2em; margin-top: 1em; padding: 0px 2em 0px 0px;">
La decisione di oggi si aggiunge al provvedimento assunto la scorsa settimana dal Governo, sempre su richiesta della Regione Emilia-Romagna, che ha stabilito la sospensione per sei mesi dei termini relativi a tutti i pagamenti per i territori colpiti.</div>
Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-41356252076843249322014-02-01T16:17:00.004+01:002014-02-01T16:17:44.626+01:00Nubifragio Roma: deraglia treno uomo folgorato, frana su case<i><span style="color: red;">Pubblicato su Agi.it</span></i> (<a href="http://www.agi.it/cronaca/notizie/201401311614-cro-rt10225-nubifragio_roma_deragia_treno_uomo_folgorato_frana_su_baracche" target="_blank">leggi articolo originale</a>)<br />
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Nubifragio a Roma, bombe d'acqua sulla Capitale da stanotte. Citta' in tilt, frane e smottamenti, allagamenti e traffico impazzito. Dalle prime ore dell'alba oltre 3.000 chiamate al 118 della Capitale con gli operatori e le ambulanze che si sono mosse per 500 interventi complessivi, tra cui una donna incinta soccorsa grazie a un gommone della Protezione Civile e un operatore del Cara di Castelnuovo di Porto rimasto folgorato a causa di un cortocircuito dovuto all'allagamento del Centro e portato in eliambulanza al policlinico Gemelli in codice rosso. Nella Capitale il traffico e' andato letteralmente in tilt: problemi sul Gra e sulla Roma-Fiumicino, a Ostia e Acilia, con pesanti conseguenze sul traffico locale e su quello verso la citta'. 'Vittime' del maltempo non solo le strade e autostrade ma anche le ferrovie.
Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-82998528264399885742014-02-01T16:10:00.000+01:002014-02-01T16:10:50.872+01:00Maltempo: esperto Cnr, Italia invasa da temporali autorigeneranti<span style="color: red;"><i>Pubblicato su Agi.it </i></span>(<a href="http://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/201401311713-eco-rt10240-maltempo_esperto_cnr_italia_invasa_da_temporali_autorigeneranti" target="_blank">leggi articolo originale</a>)<br />
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Roma, 31 gen. - "Siamo di fronte a sistemi temporaleschi autorigeneranti, cioe' piccole tempeste caratterizzate da precipitazioni molto intense e con una longevita' estesa". Lo ha detto all'AGI Massimiliano Pasqui, ricercatore dell'Istituto di Biometeorologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche, commentando le "bombe d'acqua" che stanno cadendo su buona parte del territorio nazionale. "Sono temporali - ha detto l'esperto - che durano piu' del normale, dalle 12 alle 24 ore. E che alternano precipitazioni particolarmente intense a piogge piu' moderate".
"La cosa anomala e' che questi sistemi temporaleschi - ha riferito Pasqui - sono tipici di fine settembre e inizio novembre. Questo e' il segno di una stagione particolare che si e' caratterizzata da un inizio molto freddo e da un gennaio con temperature sopra la norma a Centro Sud e precipitazioni abbondanti a Centro Nord che hanno creato un mix devastante".
Tuttavia, secondo l'esperto queste "bombe d'acqua" non rappresentano un record. "Dalla mezzanotte alle nove di questa mattina - ha spiegato - si stima siano caduti 130 millimetri di pioggia. Il record si aggira intorno ai 180 millimetri.
Nonostante questo, ci troviamo sicuramente dinanzi a un cosiddetto 'alluvione lampo' per l'arrivo di una perturbazione atlantica molto intensa che ha interessato tutto il territorio nazionale: prima il Nord, poi il Centro Nord, specialmente la Toscana, e ora le aree centrali, in particolare il Lazio". Per Pasqui non si puo' pero' parlare di effetti diretti del cambiamento climatico. "Singoli eventi come questi - ha precisato - non si possono collegare direttamente i cambiamenti climatici perche' sarebbe un'associazione troppo arbitraria".Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-38798208960671713102014-01-08T22:07:00.001+01:002014-01-08T22:07:40.812+01:00Dissesto idrogeologico: con le terre ioniche, per l’uguaglianza tra i cittadiniPubblicato su Il Fatto Quotidiano (leggi articolo originale)<br />
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<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: Georgia; font-size: 14px; line-height: 22px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Frane ed alluvioni costituiscono un problema serio per il nostro Paese specie per effetto del grave dissesto idrogeologico, cui governi di centro-destra, centro-sinistra, tecnici, bipartisan e a pallini si sono guardati bene dal porre rimedio, preferendo sperperare i suppostamente pochi denari pubblici in F-35, missioni anticostituzionali in Afghanistan, TAV e altre inutili, anzi dannose, corbellerie.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: Georgia; font-size: 14px; line-height: 22px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
E’ noto come l’assenza di ostacoli naturali dovuti fra l’altro alla cementificazione selvaggia e l’esasperazione del rischio dovuta al cambiamento climatico determinino una situazione di rischio crescente per buona parte del territorio nazionale. Tale situazione produce spesso esiti tragici e perdite umane ed economiche molto elevate. L’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica (IRPI), del Consiglio Nazionale delle Ricerche, tiene aggiornato il <a class="external" href="http://sici.irpi.cnr.it/" style="background-color: transparent; border-bottom-style: none; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-top-width: 0px; color: rgb(3, 82, 38) !important; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">sistema informativo sulle catastrofi idrogeologiche</a>. Risulta che tra il 1950 al 2008 si contano almeno<strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> 6.380 vittime</strong> (morti, dispersi, feriti) per frana e<strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> 2.699 vittime di inondazioni</strong>. Nel solo 2010 si sono avute 44 vittime e 237.570 milioni di euro di danni. Ed il rischio si presenta grave per il futuro, anzi il rischio è crescente per effetto dei fenomeni di cambiamento climatico. Si consideri inoltre che, secondo un <a class="external" href="http://www.distrettoenergierinnovabili.it/der/s/geotermia-news/notizie/geonews/terra-e-sviluppo-decalogo-della-terra-2010/" style="background-color: transparent; border-bottom-style: none; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-top-width: 0px; color: rgb(3, 82, 38) !important; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">Rapporto redatto nel 2010 dall’Ordine nazionale dei geologi</a>, sono circa 6 milioni gli Italiani che abitano nei 29.500 chilometri quadrati considerati ad elevato rischio idrogeologico. </div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: Georgia; font-size: 14px; line-height: 22px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Per mettere in sicurezza quest’ultimo sarebbe sufficiente uno sforzo finanziario relativamente ridotto che consentirebbe altresì di creare nuove occasioni di lavoro per i giovani e non, sia nella fase di risistemazione che durerà comunque molti anni, sia in prospettiva grazie alle nuove possibilità offerte da un territorio risanato. Secondo l’<a class="external" href="http://www.informazionesostenibile.info/2566/se-maometto-non-va-alla-montagna-la-montagna-frana/#sthash.hcXJvPMD.dpuf" style="background-color: transparent; border-bottom-style: none; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-top-width: 0px; color: rgb(3, 82, 38) !important; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">Associazione nazionale bonifiche, irrigazioni e miglioramenti fondiari</a>, “basterebbero 4,1 miliardi di euro per mettere in sicurezza l’Italia con un’adeguata pianificazione che gestisca la fase di intervento e stabilisca i piani di manutenzione, riducendo il dissesto idrogeologico e facendo risparmiare milioni di euro in commissariamenti: sistemare torrenti, rogge, canali artificiali per adeguarli ai cambiamenti climatici, al degrado e all’incoltivazione dei terreni agricoli e all’aumento della superficie cementificata, sulla quale l’acqua scorre invece di essere assorbita dal suolo”. </div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: Georgia; font-size: 14px; line-height: 22px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
A fronte di tale situazione di emergenza, il comportamento dei vari governi che si sono succedute è doppiamente colpevole. In primo luogo per il rifiuto di varare un piano degno di questo nome investendo le risorse necessarie a fare dell’Italia un Paese bello e vivibile per la presente e le future generazioni. In secondo luogo per aver stanziato soldi nel corso degli anni in modo disorganico e inefficiente. Come afferma Walter Domenichini, “il rendiconto del costo del dissesto dal dopoguerra ad oggi ammonta a 213 miliardi di euro e solo dal 1996 al 2008 lo stato italiano ha investito per calamità circa 27 miliardi di euro, a fronte di un valore dei danni causati stimabile in circa 52 miliardi”.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: Georgia; font-size: 14px; line-height: 22px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Si potrebbe aggiungere un terzo motivo di accusa. L’aver trascurato completamente o quasi determinate regioni, pur fortemente colpite da frane e inondazioni. E’ il caso delle<strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> terre ioniche</strong>, dove, in seguito agli ultimi eventi di questo genere, fra i quali tre alluvioni che hanno provocato<strong style="background-color: transparent; border: 0px; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;"> 600 milioni di euro di danni fra Basilicata e Puglia</strong>, è nato, con il <a class="external" href="http://comitatoterrejoniche.blogspot.it/" style="background-color: transparent; border-bottom-style: none; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-top-width: 0px; color: rgb(3, 82, 38) !important; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">Comitato Terre Ioniche</a>, un movimento di lotta contro l’irresponsabile disinteresse da parte del governo.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: Georgia; font-size: 14px; line-height: 22px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Come afferma <a class="external" href="http://www.controlacrisi.org/notizia/Ambiente/2014/1/5/38842-un-movimento-di-popolo-contro-chi-vuole-lasciare-le-terre/" style="background-color: transparent; border-bottom-style: none; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-top-width: 0px; color: rgb(3, 82, 38) !important; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">Gianni Fabbris</a>, uno dei leader di tale movimento, in Italia ” ci sono alluvioni di serie A, B, e C a seconda dei casi. (…) Dopo i primi giorni di riflettori accesi incomincia un calvario drammatico. La decisione se intervenire e in qualche misure e con quali priorità è all’assoluta discrezionalità della politica che in nome della emergenzialità valuta in base a criteri che non sono affatto trasparenti. (…) Differenze enormi di trattamento addirittura sulla sospensione dei tributi. C’è un problema nazionale quindi. A Sara Baganza, che è al Nord, nel 2011, per esempio, non c’è stato nemmeno il riconoscimento dello stato di emergenza. C’è un vulnus di trasparenza e di democrazia”.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: Georgia; font-size: 14px; line-height: 22px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Fabbris sottolinea alcuni elementi molti positivi dell’esperienza di lotta in corso: “Sta nascendo, in questi anni e dentro il percorso della mobilitazione del Comitato Terre Joniche, una nuova comunità di uomini e donne che, di nuovo, hanno deciso di alzare la testa per la dignità propria e di tutti come fecero i contadini che lottando impararono a non togliersi il cappello di fronte al padrone agrario di turno. Una comunità in cui cresce la coscienza di se e che sta imparando a passare dalla protesta alla vertenza nella consapevolezza che in ballo non c’è semplicemente la soluzione di un piccolo/grande problema personale ma la soluzione per il territorio e che la posta è, ancora una volta la Terra, la nostra Terra lucana su cui abbiamo il diritto di vivere in pace e con dignità”.</div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: Georgia; font-size: 14px; line-height: 22px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Un’esperienza che, a partire dalla difesa del lavoro e della produzione agricola, su cui lavora da anni l’associazione <a class="external" href="http://www.altragricoltura.net/" style="background-color: transparent; border-bottom-style: none; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-top-width: 0px; color: rgb(3, 82, 38) !important; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_blank">Altragricoltura</a>, pone questioni fondamentali di giustizia, qualità dello sviluppo, difesa ambientale. In rapporto dialettico con altri movimenti contadini come quelli presenti nelle varie anime dei<a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/14/forconi-si-legge-lotta-di-classe/812362/" style="background-color: transparent; border-bottom-style: none; border-left-width: 0px; border-right-width: 0px; border-top-width: 0px; color: rgb(3, 82, 38) !important; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; text-decoration: none; vertical-align: baseline;" target="_self"> “forconi”</a>, troppo frettolosamente liquidati come pura espressione di corporativismo, ma invece spesso espressione di un disagio forte da parte di categorie essenziali per l’economia e la società italiana, cui vanno date risposte positive ed urgenti. </div>
<div style="background-color: white; border: 0px; font-family: Georgia; font-size: 14px; line-height: 22px; margin-bottom: 14px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: right; vertical-align: baseline;">
di Fabio Marcelli</div>
Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-87819474455684850912014-01-06T17:03:00.000+01:002014-01-06T17:03:41.909+01:00Sala Baganza. A 2 anni e mezzo dall’alluvione, i fondi per la sicurezza dei fiumi<span style="background-color: white; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;"><i><span style="color: red;">Pubblicato su Parma Quotidiano</span></i><span style="color: #333333;"> (<a href="http://www.parmaquotidiano.info/2014/01/03/sala-baganza-a-un-anno-e-mezzo-dallalluvione-i-fondi-per-la-sicurezza-dei-fiumi/" target="_blank">leggi articolo originale</a>)</span></span><br />
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">In arrivo 400mila euro per un progetto di messa in sicurezza del territorio nel Comune di Sala Baganza. Un piano di prevenzione del dissesto idrogeologico, assai atteso dopo la tragica esondazione del rio Ginestra e del torrente Scodogna nel 2011, che causò la morte di un anziano intrappolato nel garage di casa e danni per quasi 8 milioni di euro.</span><br />
<span style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;"><br /></span>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify;">
Il finanziamento per Sala Baganza rientra in una serie di lavori in tutta l’Emilia-Romagna per circa 2,3 milioni di euro, distribuiti su sei progetti di prevenzione del dissesto idrogeologico, risultato della firma del secondo Atto integrativo all’Accordo di programma del 3 novembre 2010 tra il ministero dell’Ambiente e la Regione, apposta alla vigilia di Natale da parte del ministro Andrea Orlando e dal presidente Vasco Errani.</div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify;">
Le risorse sono state rese disponibili in seguito ai risparmi conseguiti su opere già concluse e previste nei Programmi approvati dalla Regione tra il 1998 e il 2008: economie che hanno consentito all’assessorato regionale alla Sicurezza territoriale di avanzare al ministero la richiesta di destinare tali fondi a nuovi interventi di mitigazione del rischio.</div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify;">
“Con questo atto integrativo si rendono disponibili ulteriori risorse su un tema strategico come quella dell’ambiente e dell’assetto del territorio, in aggiunta ai finanziamenti già contemplati – ha commentato il governatore Errani -. Con il ministro Orlando è stato condotto un ottimo lavoro di squadra”.</div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify;">
“In un periodo così difficile per il reperimento di risorse economiche ho posto il tema del dissesto idrogeologico come priorità del mio ministero e dell’intero Governo – ha dichiarato il ministro Orlando -. Gli interventi per contrastare il dissesto idrogeologico sono la più grande opera pubblica da realizzare. Non affrontare questo problema significherebbe accumulare un debito futuro”.</div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify;">
Oltre a Sala, saranno finanziati due interventi in provincia di Bologna (San Lazzaro di Savena e Lizzano in Belvedere) per un totale di 950mila euro e uno ciascuno a Reggio Emilia (Ligonchio, 400 mila euro), Ravenna (Casola Val Senio, oltre 197 mila euro) e Rimini (Verucchio, 350 mila euro).</div>
<div style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; margin-bottom: 15px; padding: 0px; text-align: justify;">
“Si tratta di un risultato frutto di un’attività preziosa, per nulla scontata e condotta in tempi rapidi, grazie alla quale si potranno effettuare ulteriori investimenti per la cura del territorio e delle comunità”, ha aggiunto l’assessore regionale alla Difesa del suolo e della costa Paola Gazzolo.</div>
Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-51082896633437705412014-01-05T17:07:00.000+01:002014-01-06T17:11:46.805+01:00Maltempo Liguria – Piogge torrenziali, torna l’incubo alluvione. La protezione civile: “allarme rosso”<span style="background-color: white; font-family: Georgia, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 24px;"><i><span style="color: red;">Pubblicato su Periodico da Ily</span></i><span style="color: #474747;"> (<a href="http://www.periodicodaily.com/2014/01/05/maltempo-liguria-piogge-torrenziali-torna-lincubo-alluvione-la-protezione-civile-allarme-rosso/" target="_blank">leggi articolo originale</a>)</span></span><br />
<span style="background-color: white; color: #474747; font-family: Georgia, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 24px;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #474747; font-family: Georgia, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 24px;">Situazione critica in Liguria per le forti piogge che stanno colpendo le zone collinari delle province di Genova e Savona, dove in alcune località i parziali giornalieri hanno superato i 230mm di pioggia: i corsi d’acqua sono straripati in più punti provocando danni e disagi (soprattutto l’Entella a Chiavari, come possiamo osservare nelle foto).</span><br style="background-color: white; color: #474747; font-family: Georgia, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 24px; margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="background-color: white; color: #474747; font-family: Georgia, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 24px;">Aurelia chiusa in due punti, nel tardo pomeriggio, a Ponte San Luigi, nel tratto che conduce in frazione Grimaldi, di Ventimiglia, dove e’ crollato un cipresso di sette metri, e a Santo Stefano al mare, dove sono caduti massi e fango. Nel primo caso, stanno operando vigili del fuoco e tecnici dell’Anas ed e’ atteso l’arrivo dell’autoscala dei pompieri da Sanremo per abbattere un secondo cipresso a rischio di crollo. La caduta di un altro albero ha comportato l’istituzione di un senso unico alternato sulla provinciale della Val Nervia, all’altezza di Pigna, nell’entroterra di Ventimiglia.</span><br style="background-color: white; color: #474747; font-family: Georgia, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 24px; margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="background-color: white; color: #474747; font-family: Georgia, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 24px;">Il ponte della Maddalena che collega Lavagna a Chiavari e’ stato chiuso poiche’ il livello del fiume Entella e’ salito di un metro ed e’ a rischio esondazione”: lo ha detto il sindaco di Lavagna, Giuliano Vaccarezza, comune del Tigullio, impegnato in una riunione per predisporre le misure di sicurezza. “Abbiano chiuso – ha detto inoltre il primo cittadino lavagnese – anche la pista ciclabile ed un sottopassaggio a rischio allagamento anche in considerazione del fatto che il livello di allerta fino a domani e’ salito al secondo grado. La situazione per il momento e’ sotto controllo”.</span><br style="background-color: white; color: #474747; font-family: Georgia, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 24px; margin: 0px; padding: 0px;" /><span style="background-color: white; color: #474747; font-family: Georgia, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 24px;">La Protezione Civile della Regione Liguria, in seguito all’aggravarsi delle condizioni meteo, ha proclamato l’allerta 2, massimo livello per la regione, fino alle 18 di domani nell’entroterra di Genova, nel Tigullio e nello Spezzino. Sul resto del territorio regionale resta l’allerta 1 A Borghetto Vara (La Spezia), con il nuovo livello di allerta, sono 40 le persone allontanate in via precauzionale dalle loro abitazioni e preoccupa il livello del fiume Magra che ha raggiunto il livello di guardia. Il fiume Entella e’ esondato nei pressi della foce, il ponte della Maddalena e’ stato chiuso al traffico. Monitorato anche il ponte ferroviario nei pressi della foce e il ponte principale di collegamento tra Chiavari e Lavagna. In val Petronio massima attenzione al torrente Petronio che ha superato il livello di guardia con conseguente chiusura del ponte che unisce Sestri Levante a Casarza Ligure. Il comune di Sestri ha fatto rimuovere le auto in alcune vie a considerazione dell’evoluzione dei fenomeni meteorologici previsti a seguito della variazione delle valutazioni della Regione Liguria il bollettino di criticita’ idraulica e idrogeologica e’ stato aggiornato, indicando criticita’ rossa per la Liguria di Levante”. E’ quanto precisa una nota della Protezione civile, in riferimento all’avviso di condizioni meteorologiche avverse emesso oggi. ”E’ utile ricordare che le valutazioni di criticita’ idrogeologica (su tre livelli: rossa, arancione e gialla) possono includere una serie di danni sul territorio – spiega la nota – In particolare, la criticita’ rossa indica la possibilita’ di: estese frane superficiali e colate rapide detritiche o di fango; possibili attivazione o riattivazione di fenomeni di instabilita’ dei versanti, anche profonde e di grandi dimensioni; possibile caduta massi. Ingenti ed estesi danni a edifici e centri abitati, infrastrutture, beni e servizi, sia prossimi sia distanti dai corsi d’acqua, o coinvolti da frane o da colate rapide. Grave pericolo per la pubblica incolumita”’. Il quadro meteorologico e delle criticita’ previste sull’Italia, ricorda la protezione civile, ”e’ aggiornato in base alle nuove previsioni e all’evolversi dei fenomeni, ed e’ disponibile sul sito del Dipartimento (www.protezionecivile.gov.it) insieme alle norme generali di comportamento da tenere in caso di maltempo. Le informazioni sui livelli di allerta regionali, sulle criticita’ specifiche che potrebbero riguardare i singoli territori e sulle azioni di prevenzione adottate sono gestite dalle strutture territoriali di protezione civile, in contatto con le quali il Dipartimento continuera’ a seguire l’evolversi della situazione”.</span>Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-61850541661033293502013-12-21T17:42:00.000+01:002013-12-21T17:47:01.932+01:00Governo Letta: gli auguri te li fanno gli alluvionati del Metapontino <img alt="" height="160" src="http://posta71a.mailbeta.libero.it/cp/ps/Mail/Downloader?d=inwind.it&draftID=DRAFT_1386047727213&c=yes&u=katya47&disposition=inline&t=d2449d9793115231&dhid=draftAttachmentDownloader&attID=DA_DRAFT_1386047727213_1" width="160" /><br />
Comitato per la Difesa delle TerreJoniche<br />
info: 3466483882<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
<b>Auguri di Buon Natale 2013 al Governo Letta ed al Parlamento
Gli alluvionati del Metapontino, a 78 giorni dall'alluvione del 8 Ottobre, ve li faranno in mobilitazione
in una tenda davanti alla Prefettura di Matera, per ringraziarvi di non avere ancora avuto risposte.
Non sperate di cavarvela cosi: </b></div>
<div style="text-align: center;">
<b>Ricominciamo e non ci fermiamo fino a quando non avrete riconosciuto lo Stato d'Emergenza e stanziato le somme dovute </b></div>
<br />
Domenica 22 ore 17 Sala Consigliare di Marconia, Assemblea organizzativa
Lunedi 23 dalle ore 10 a Matera in Piazza Vittorio Veneto, Mobilitazione ad oltranza<br />
<br />
<br />
Riprende la mobilitazione del Comitato TerreJoniche, di fronte
all'ignavia del Governo ed alla pochezza della capacità di risposta del
Parlamento, gli alluvionati passeranno il Natale in mobilitazione, per
dare gli auguri a modo loro al Governo Letta di fronte alla Prefettura
di Matera.
"<i>Il Comitato ha preso atto in questi giorni dell'apertura di una
serie di spazi di confronto con il nuovo Presidente della Regiona
Basilicata Marcello Pittella e con le forze politiche regionali e
nazionali ma per discutere di strategia e impostare i piani di
prevenzione e recupero delle risorse di cui c'è assoluto bisogno,
occorre evitare prima che il malato muoia" </i>ha dichiarato Gianni Fabbris <i>"Oggi
il rischio grande delle comunità alluvionate del Metapontino di tanta
parte delle famiglie e delle attività economiche colpite da ben tre
alluvioni in meno di tre anni, è quello di soccombere se non si
interviene d'urgenza. E' moralmente inaccettabile e politicamente
gravissimo che il Governo non abbia ancora dichiarato lo Stato
d'emergenza per la Basilicata e non abvbia ancora messo un'euro per
l'alluvione dell'8 Ottobre. Non ci stiamo, torniamo in mobilitazione e
non ci fermeremo fino a che non ci venga riconosciuto l'atto dovuto come
è stato fatto per altri"</i>.<br />
Questo è il documento adottato dal Coordinamento del Comitato per la
Difesa delle TerreJoniche nell'ultima riunione che indice la
mobilitazione di Natale per la dignità e la giustizia.
<i> </i><br />
<i>"Eravamo stati a Roma nei giorni scorsi per sapere da Parlamento e
Governo come stavano le cose, quante risorse erano previste sulla legge
di stabilità, perchè non era ancora stato riconosciuto lo stato di
emergenza per la Basilicata per l'alluvione del 7/8 Ottobre 2013 e
perchè il Parlamento e le forze politiche permettono che in Italia
continuano a determinarsi alluvioni di serie A e B.
Eravamo arrivati con buoni argomenti, dal punto di vista logico persino
inoppugnabili; uno sopra tutti: in Sardegna nel caso dell'ultima
alluvione, opportunamente, per fortuna e con grande slancio, il
Presidente Letta aveva convocato entro 24 il Consiglio dei Ministri e,
senza aver ricevuto alcuna "carta" dalla Regione Sardegna dove tutti
erano impegnati a spalare fango ed a contenere l'acqua che ancora faceva
danni e morti, dichiarava lo Stato d'Emergenza, stanziava i primi 20
Milioni di Euro per le prime necessità urgenti, prometteva fondi per
intervenire (senza sapere di quanto sarebbero stati i danni) e
dichiarava il lutto nazionale.
Abbiamo chiesto ai nostri interlocutori: come è possibile che per
l'alluvione del 7/8 Ottobre 2013 la Basilicata non abbia avuto ancora
dichiarato lo Stato d'Emergenza e non abbia avuto un Euro dal Governo?
I Parlamentari hanno convenuto con noi che non era tollerabile e che
sarebbero intervenuti anche perchè "sembrava" che il Governo avesse
fatto sapere di un imminente (sic!) riconoscimento dello Stato
d'Emergenza per la Basilicata con un primo stanziamento di 6,5 milioni
di Euro.
E' passata una settimana e di quel provvedimento non c'è traccia. Per
quanto ne sappiamo noi è sparito.
Avevamo anche chiesto ai Parlamentari che fossero previste nella Legge
di Stabilità in discussione in Parlamento le somme necessarie per
affrontare le emergenze da alluvione in Basilicata; oggi prendiamo atto
che nella Legge licenziata alla Camera e che diventerà definitiva lunedi
prossimo al Senato, sono stati previsti per il 2014 50 milioni di Euro
per tutte le alluvioni dal 2009 ad oggi (circa 20) ed altri 50 per
ognuna delle annualità successive. Come dire "poco più di un caffè a
fronte di miliardi di Euro di danni"</i>.<br />
Se ci fosse stato bisogno di una conferma alla denuncia che abbiamo
presentato ai Presidenti Boldrini e Grasso, sulla intollerabile
situazione di illegalità costituzionale per cui in Italia si continuano a
determinare risposte di Serie A e di Serie B quando ci sono disastri
ambientali è proprio quello che sta accadendo nelle risposte (non
risposte in realtà) che si stanno dando alle alluvioni di Puglia e
Basilicata. La discrezionalità della politica sceglie sulla base di
criteri di opportunità politica e della capacità dei gruppi dirigenti
locali di farsi valere. Evidentemente i gruppi dirigenti lucani (a
cominciare di quanti stanno al Governo ma anche di quanti siedono nelle
opposizioni) contano poco e il fatto che la Basilicata abbia risorse
strategiche come l'acqua e il petrolio merita solo l'offeso e lo
schiaffo alla nostra dignità.
Da Lunedi torniamo in mobilitazione e lo faremo a Matera in Piazza
Vittorio Veneto davanti alla Prefettura, scegliendo di passare il Natale
in strada, ovvero nel luogo in cui ci ha ricacciato la irresponsabilità
della politica ed in particolare del Governo. Ci saremo ad oltranza
fino a quando non avremo ottenuto il diritto minimo che spetta ad ogni
comunità alluvionata, il primo passo che qualsiasi Governo serio avrebbe
assunto da temo: il riconoscimento per l'alluvione dell'8 Ottobre dello
stato d'emergenza con i primi fondi per gli interventi d'urgenza. Ci
saremo con la massima pressione di cui saremo capaci, contando sul
sostegno e il contributo della comunità materana, dei cittadini, delle
associazioni, delle istituzioni e delle forze sociali e sindacali. Ci
contiamo perchè sappiamo che la nostra battaglia per la messa in
sicurezza del territorio ed i risarcimenti a quanti sono stati colpiti
non è un fatto privato di quanti hanno subito danni questa volta o
potranno subirne la prossima ma riguarda la dignità ed i diritti di
tutta la comunità ad un territorio tutelato ed a vivere in un contesto
civilmente degno."
Sulla base di questo documento, per organizzare le iniziative ed
articolare le forme di lotta , è convocata l'assemblea pubblica nella
Sala Consigliare del Comune di Marconia per domenica 22 Dicembre alle
ore 17,30.<br />
Queste le prime proposte che verranno discusse in assemblea per essere articolate ed adottate:<br />
Matera, Piazza Vittorio Veneto<br />
- Lunedi 23 Dicembre 0re 10: conferenza stampa e costituzione del Presidio e della tenda<br />
- Lunedi 23 Dicembre - mattinata - consegna di un documento alla Prefettura<br />
- Lunedi 23 Dicembre Ore 17: Incontro con le Associazioni, le organizzazioni ed i movimenti lucani
.<br />
- Lunedi 23 Dicembre Ore 18,30: Assemblea pubblica in Piazza Vittorio Veneto<br />
- Martedi 24 Dicembre Inizio di uno sciopero della fame che procederà ad oltranza fino a quando<br />
- Martedi 24 Dicembre iniziative nella Città di Matera e nei Comuni interessati<br />
- Martedi 24 Dicembre - Sera - Celebrazione del Santo Natale con gli alluvionati del Metapontino<br />
- Mercoledi 25 Dicembre - Invito ai cittadini ed alla stampa ad
incontrare in Piazza Vittorio Veneto le persone che fanno lo sciopero
della fame e la comunità degli alluvionati, concerto serale di
solidarietà<br />
- Mercoledi 26 Dicembre - Assemblea in piazza e proiezione pubblica di materiali.<br />
<br />
Le iniziative potranno evidentemente essere integrate e modificate ma
proseguiranno ad oltranza fino a quando il Consiglio dei Ministri non
avrà riparato all'odioso ritardo ed allo schiaffo a tutta la comunità
lucana.
Tutte le istituzioni sono invitate a partecipare.
Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-7082765485169568832013-11-27T11:58:00.000+01:002013-11-28T11:59:57.574+01:00Dare gli stessi diritti agli alluvionati dell'isola d'Elba e della Lunigiana <div class="itemFullText">
<div style="text-align: left;">
<span style="color: red;"><strong><em> Pubblicato su albareport </em></strong></span>(<a href="http://www.elbareport.it/politica-istituzioni/item/7342-gli-stessi-diritti-per-gli-alluvionati-dellisola-delba-e-della-lunigiana" target="_blank">leggi articolo originale</a>)</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
<strong><em>Paolo Franceschetti si era
rivolto al Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi con una lettera
tramite la quale chiedeva conto della procedura di rimborso dei danni
patiti dagli elbani nel corso dell'alluvione del 2011. Il Governatore
Rossi risponde in questi termini:</em></strong></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Gentile Signor Franceschetti,<br />ho
ricevuto la sua mail e mi sono informato presso gli uffici regionali
competenti i quali mi confermano che con l'Ordinanza del Presidente
della Giunta Regionale n. 30 del 08 maggio 2012 le risorse destinate ai
contributi per i danni subiti da privati ed imprese sono state
quantificate nel seguente modo:<br />- Euro 500.000 come contributo danni privati;<br />-
Euro 4.600.000 come contributo danni imprese (detto importo è stato
prima di Euro 2.420.000 poi ridotto a Euro 2.377.145 a causa della
riduzione delle risorse statali e successivamente – agosto 2013 – la
Regione ha stanziato ulteriori 2.200.000 milioni di euro).<br />Lo stanziamento detto sopra ci permette di rimborsare alle imprese il 100% del contributo ammesso.<br />Per
quanto riguarda il contributo ai privati al momento è stata attivata la
procedura per il rimborso dei danni subiti da beni mobili registrati
(auto, moto) ad oggi in fase di conclusione. Una volta conclusa la
suddetta procedura potrà essere avviato, seguendo le segnalazioni danni
che il Comune di Campo nell'Elba fornirà alla Regione, l'iter per la
determinazione dei contributi relativi ai beni immobili (abitazioni
private) inizialmente a valere sulle risorse rimanenti dalla procedura
per i beni mobili registrati.<br /> Ulteriori risorse potrebbero essere
recuperate dalle economie generate dagli interventi previsti dal Piano
degli interventi approvato con la suddetta OPGR 30/2012, che alla fine
della gestione commissariale 22 settembre 2014 torneranno nella
disponibilità della Regione.<br />Sperando di averle dato infromazioni utili a quanto da lei segnalato le porgo i miei più cordiali saluti,<br /><strong><em>Enrico Rossi</em></strong></div>
<div style="text-align: left;">
<br /><strong><em>Alle argomentazioni di Rossi, Franceschetti replica con una nuova missiva il cui testo riportiamo qui di seguito:</em></strong></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Gentile Signor Presidente,<br />La ringrazio
per la cortese risposta contenente in realtà cose già conosciute ai
cittadini vittime di alluvione del 7 novembre 2011. Quello che teniamo a
sottolineare è che in Lunigiana siano stati stanziati 4,1 milioni di
euro per risolvere le necessità di chi avesse perduto casa per
inagibilità o dovuto ristrutturare l'immobile danneggiato negli impianti
idraulici ed elettrici; fortunatamente all'Elba casi di inagibilità non
ne abbiamo registrati, ma rimane il fatto che decine e decine di
abitanti abbiano soggiornato fuori dalle proprie abitazioni per mesi al
fine di potervi svolgere ingenti lavori a impianti elettrici, idraulici e
murari.<br />Sappiamo bene che la legge delle "tasse sulle disgrazie"
abbia messo in difficoltà le Regioni, ma veda Lei come risolvere i
rapporti tra Stato e Regione, quello che non tollereremo come cittadini
italiani e toscani è quello di essere trattati con discriminazione.<br />L'iva
sul riacquisto dei nostri materassi e arredi l'abbiamo pagata allo
Stato, le accise sulla benzina le abbiamo pagate alla Regione, le tasse
sui passaggi di proprietà delle auto usate acquistate per sostituire le
auto perdute le abbiamo versate alla Provincia, abbiamo pagato l'IMU al
comune e persino la Tassa sui Fossi al consorzio di bonifica. <br />Lo
stesso pronunciamento dell'aprile 2011 della Corte Costituzionale di
illegittimità sulla legge 10/2011 pone anche un quesito sul periodo di
tassazione mediante le accise sulla benzina imposto ai cittadini
toscani, periodo terminato soltanto al 1° di ottobre dello stesso anno
per decisione della Giunta Regionale.<br />Vorremmo ribaltare il principio
kafkiano in cui siamo precipitati: essere tassati prima, talvolta anche
in modo anticostituzionale, per essere risarciti poi.<br />Chiediamo
perciò di essere equiparati nel trattamento dei rimborsi ai cittadini
della Lunigiana e La preghiamo di reperire i fondi che possano,
proporzionalmente a quanto già erogato in Lunigiana, rimborsare le
vittime della nostra alluvione entro tempi ragionevoli.<br />Come Comitato
siamo in costante contatto con altri comitati di tutte le regioni di
Italia, anche con gli alluvionati della Maremma che hanno appena deciso
di usare anche le vie legali per vedersi riconosciuto il danno subito
dal mancato allarme. Il suo intervento in Lunigiana è forse stato uno
dei migliori in Italia dal febbraio 2011, data dell'entrata in vigore
della Legge 10/2011 meglio conosciuta come "tassa sulle disgrazie", ci
permetta però di ricordarle che l'Iter dei rimborsi per la nostra
alluvione ha viaggiato con tempi e investimenti molto diversi da quelli
della Lunigiana seppur accaduta appena 2 settimane prima, sapere di non
avere ancora stanziato un fondo per i risarcimenti alle abitazioni è per
noi fonte di grande preoccupazione sui tempi ancora da attendere per
chiudere la questione rimborsi con almeno 12 o 18 mesi di ritardo
rispetto alla Lunigiana.<br />Mi creda, è difficile far capire cosa sia un
OPCM o un OPGR a chi stia pagando gli interessi su fidi, mutui e
prestiti per aver recuperato la propria prima abitazione o cosa sia la
legge 10/2011 e perché far pagare le accise illegittime anche agli
alluvionati stessi.<br />Altri hanno già ottenuto ciò che noi non abbiamo avuto, questo è il "percepito popolare".<br />In
attesa del ripristino di un equo spirito di solidarietà nazionale,
principio con il quale ci troviamo certamente d'accordo, l'occasione ci è
grata per porgerLe i nostri più distinti saluti.</div>
<div style="text-align: left;">
<strong><em>Paolo Franceschetti</em></strong></div>
</div>
Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-88469106951633506602013-11-27T11:50:00.000+01:002013-11-28T11:51:48.442+01:00Realacci: Rispetto per i morti è anche lavorare per evitarne altri<span style="color: red;"><i><b> Pubblicato su greenreport </b></i></span>(<a href="http://www.greenreport.it/news/acqua/dissesto-idrogeologico-gabrielli-denuncia-i-fondi-che-ci-sono-non-vengono-spesi/" target="_blank">leggi articolo originale</a>)<br />
<br />
La commissione Ambiente della Camera ha sentito oggi in audizione il capo del dipartimento della Protezione civile, Franco Gabrielli, in merito all’alluvione che
ha colpito nei giorni scorsi la Sardegna. Il prefetto ha introdotto dicendo che le questioni principali riguardanti la tragedia vissuta in Sardegna sono sostanzialmente tre: la prima è inerente il governo dissennato del territorio, che è stato violato tra abusivismi, condoni e tombamenti di corsi d’acqua. La seconda questione riguarda
l’eccezionalità dell’evento: in 12-15 ore sono caduti 467 mm di pioggia
quanti ne cadono in 6 mesi. La terza questione è invece attinente alle
polemiche definite “becere” sul sistema di allerta della Protezione
civile, con l’esercizio dello scarico di responsabilità o del “tutti
colpevoli, nessuno colpevole”.
Nell’occasione Gabrielli ha rispiegato come funzione il sistema di Protezione civile che come stabilito dalla riforma del titolo V della Costituzione è materia concorrente con responsabilità dello stato e degli enti locali. Nello specifico il Capo della Protezione civile ha ricordato la filiera di responsabilità del sistema di allerta e ha fatto riferimento alla direttiva del 2004 che non tutte le istituzioni locali stanno rispettando.
«Considero criminale che si consenta l’abitabilità dei seminterrati, soprattutto in zone a rischio esondazione: questi sono i presupposti che ci portano a raccattare morti in giro per l’Italia», ha sottolineato Gabrielli che poi ha annunciato che la Protezione Civile renderà pubblici gli “avvisi di criticità”, ossia le allerta inviate ogni giorno alle Regioni.<br />
Sul tema dei finanziamenti, Gabrielli ha sottolineato come molto spesso la mancanza di interventi per la messa in sicurezza del dissesto idrogeologico non sia un problema di risorse. «Ho verificato quanti miliardi sono stati imputati a progetti. Tra fondi comunitari, fondi ex Fas, fondi di coesione e fondi regionali sono 2 miliardi e mezzo, dei quali sono stati spesi 400 milioni – ha spiegato Gabrielli – inoltre dei 600 milioni del fondo Apq (Accordo di programma quadro sul dissesto
idrogeologico), abbiamo visto che ci sono Regioni che hanno speso lo
0,1%, molto probabilmente il compenso al commissario che doveva fare
qualcosa e non ha fatto».
Il Capo della Protezione civile ha poi ricordato che, anche se l’Italia diventasse un paese virtuoso a partire da oggi, per la messa in sicurezza del territorio «occorreranno anni ed anni», sia per un problema di meccanismi di spesa sia per i tempi tecnici di progettazione e realizzazione delle opere. In sintonia con Gabrielli si è trovato il presidente della commissione Ambiente territorio e lavori pubblici della Camera, Ermete Realacci: «Chiara e puntuale la relazione del Prefetto Gabrielli, sull’alluvione e le criticità idrogeologiche che hanno tragicamente colpito la Sardegna. Un dramma figlio sì di un evento
climatico straordinario, ma anche della cattiva gestione del territorio,
dell’abuso nel consumo di suolo, delle carenze di pianificazione e
della mancanza di una diffusa cultura della protezione civile. Carenze
che hanno scatenato polemiche poco fondate sul nostro sistema di
previsione e allertamento, polemiche che rappresentano in realtà una
foglia di fico delle inefficienze nazionali. Al di là del grave e noto
fatto che varie Regioni, tra cui la Sardegna, non hanno Centri
funzionali decentrati (Cfd) pienamente funzionanti, infatti, il nostro
sistema di previsione e allertamento è efficiente ma non basta
l’allerta: servono anche piani di emergenza da applicare sul
territorio».<br />
Realacci si è trovato d’accordo anche su alcuni passaggi “forti”
della relazione del prefetto: «D’accordo con Gabrielli: rispetto per i
morti è anche lavorare per evitarne altri. Non è accettabile che ci
siano persone che muoiono perché si trovano in macchina, o in un
seminterrato, mentre è in corso un evento alluvionale. Per evitare di
piangere altre vittime innocenti bisogna mettere in atto serie e
coerenti politiche di prevenzione e messa in sicurezza del nostro
fragile territorio. Necessario anche, come chiede una risoluzione di cui
sono primo firmatario approvata all’unanimità da questa Commissione,
stanziare già dalla Legge di Stabilità 500 milioni annui per la difesa
del suolo e rivedere il Patto di Stabilità interno per consentire così
agli Enti Locali che hanno risorse di investirle in interventi di
prevenzione e manutenzione del territorio e di contrasto al dissesto
idrogeologico. Ma serve un passo ulteriore: come proposto dal prefetto
Gabrielli serve un patto sociale tra istituzioni e cittadini sui temi
della protezione civile».<br />
<br />Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-34118189797751001902013-11-26T12:40:00.000+01:002013-11-28T12:40:35.303+01:00Alluvione ad Aulla, indagati sindaci e tecnici <span style="color: red;"><i><b>Pubblicato su Il Tirreno </b></i></span>(<a href="http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2013/11/26/news/alluvione-ad-aulla-indagati-sindaci-e-tecnici-1.8185081?fb_action_ids=439225822867567&fb_action_types=og.recommends&fb_ref=s%3DshowShareBarUI%3Ap%3Dfacebook-like&fb_source=other_multiline&action_object_map={%22439225822867567%22%3A176895409184514}&action_type_map={%22439225822867567%22%3A%22og.recommends%22}&action_ref_map={%22439225822867567%22%3A%22s%3DshowShareBarUI%3Ap%3Dfacebook-like%22}" target="_blank">leggi articolo originale</a>)<br />
<br />
AULLA. La procura di Massa-Carrara ha indagato 13 persone,
amministratori, dirigenti e tecnici comunali per l’alluvione che devastò
la Lunigiana, e in particolare la zona di Aulla il 25 ottobre 2011.
Ieri gli indagati sono stati tutti invitati a presentarsi presso le
caserme dei carabinieri per ritirare l'avviso di conclusione delle
indagini preliminari loro carico. Si tratta dell'ex presidente della
Provincia, Osvaldo Angeli, attualmente commissario della stessa; i
dirigenti provinciali Giovanni Menna, Gianluca Barbieri e Stefano
Michela; gli ex sindaci di Aulla, Lucio Barani (attualmente parlamentare
di Forza Italia) e Roberto Simoncini (storico delfino di Barani); il
dirigente comunale Franco Testa, che si occupava di urbanistica e lavori
pubblici; l'ex dirigente comunale Giuseppe Lazzerini, ora direttore
generale dell'Erp di Massa Carrara (l'ente delle case popolari); il
dirigente comunale alla Protezione civile, Mauro Marcelli; l'ex vice
sindaco e assessore all'urbanistica, Gildo Bertoncini; l'ex dirigente
comunale all'urbanistica e ai lavori pubblici, Ivano Pepe (tra l'altro
già indagato nell'inchiesta sui tre ponti che dovranno sostituire quelli
crollati in Lunigiana); l'ex sindaco di Bagnone, il geologo Piero
Pierini; l'ex assessore comunale alla Protezione civile, Giovanni
Chiodetti. <br />
Per loro le ipotesi di reato sono omicidio colposo e
disastro colposo, visto che il mostro di acqua e fango che invase Aulla
uccise due persone, devastando scuole,e case popolari, negozi e
trascinando via centinaia di auto e mettendo a rischio la vita di decine
e decine di persone. Una tragedia autentica, che ha cambiato (in
peggio) la vita di centinaia di persone e che ha provocato una
distruzione mai vista dopo la seconda guerra mondiale. Nel mirino della
procura, in particolare, vi sono i permessi rilasciati per permettere di
costruire anche nelle aree golenali del Magra; inoltre, è emerso che a
collassare il 25 ottobre 2011 sarebbe stata la cassa di espansione della
Chiesaccia di Villafranca: non sarebbe stata collaudata, eppure quel
giorno era aperta. Aulla venne colpita dalla valanga d’acqua riversatasi
nel Magra dal vascone e dai 300mila metri cubi di acqua piovuti in
poche ore. Infine, il sistema di Protezione civile non avrebbe
funzionato e il Comune avrebbe avuto un comportamento non all’altezza
della situazione. Gianluca UbertiKatya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9215042043271416684.post-15574021835971604812013-11-26T11:53:00.000+01:002013-11-28T11:54:17.688+01:00Sardegna, dopo l’alluvione in arrivo prestiti a imprese e famiglie<span style="color: red;"><i><b>Pubblicato su formiche.net</b></i></span> (<a href="http://www.formiche.net/2013/11/26/sardegna-lalluvione-arrivo-prestiti-imprese-famiglie/" target="_blank">leggi articolo originale</a>)<br />
<br />
<em>Dopo le inondazioni, in Sardegna si comincia a pensare alla
ricostruzione. Approvato un piano per la concessione di prestiti
agevolati a privati e imprese</em>.<br />
<br />
Il dramma è ancora vivo nelle menti di chi lo ha vissuto e per ora
nulla potrà lenire il dolore. È necessario però risollevarsi e
cominciare a ricostruire ciò che è stato distrutto, per permettere a chi
è rimasto di continuare a vivere. A questo scopo bisogna innanzitutto
stanziare dei fondi, sotto forma di <a href="http://prestiti.supermoney.eu/">prestiti</a> con tassi agevolati per chi deve affrontare il difficile percorso della ricostruzione.<br />
<br />
A questo serviranno i cento milioni di euro che Banco di Sardegna,
Banca Sassari e Sardleasing hanno deciso di erogare per favorire la
concessione di finanziamenti bancari a tassi agevolati sia per le imprese che per le famiglie colpite dall’alluvione del 18 novembre.<br />
<br />
<br />
Il piano di intervento permetterà alle imprese potranno accedere a
prestiti agevolati con tassi dimezzati rispetto a quelli applicati
normalmente, dal 2,7% a un massimo del 4%. Inoltre gli imprenditori
potranno chiedere la rinegoziazione di mutui già accesi e prestiti
chirografari, per i quali l’unica garanzia richiesta è la firma del
beneficiario, per far ripartire le attività.<br />
<br />
I privati, invece, potranno richiedere prestiti agevolati fino a un
massimo di 30mila euro. Il finanziamento erogato dovrà essere
finalizzato alla ricostruzione o alla ristrutturazione delle abitazioni
danneggiate dall’alluvione.<br />
<br />
Inoltre, coloro che hanno un mutuo in corso potranno beneficiare della
sospensione del pagamento della rata per un anno, a partire dalla
prossima rata di dicembre.<br />
<br />
Le attività di istruttoria, ossia di verifica della presenza delle
condizioni necessarie ad ottenere la concessione del prestito, saranno,
per decisione delle banche, meno severe e approfondite del consueto.<br />
<br />
I tre istituti di credito coinvolti nel piano di aiuti alla Regione,
inoltre, hanno previsto anche lo stanziamento di denaro a fondo perduto
per sostenere la ricostruzione.<br />
<br />
Infine, sia Banco di Sardegna che Banco di Sassari hanno provveduto ad
aprire due conti correnti destinati a ricevere le donazioni offerte per
aiutare le popolazioni colpite. Entrambi i conti correnti saranno esenti
da costi di commissione.<br />
<br />
Giuseppe Cuccurese, direttore della Banca di Sardegna, ha commentato:
“Il sistema bancario sardo è presente. Se abbiamo aspettato qualche
giorno in più a rendere note le nostre iniziative, è stato per la
necessità di capire fino in fondo la portata del problema, mettere in
piedi interventi alternativi a quelli pubblici ed evitare spot inutili”.<br />
<br />
“Lascia senza parole che, a novembre 2013, muoiano 16 persone per una
cosa del genere”, ha concluso Paolo Porcu, direttore generale della
Banca di Sassari.<br />
<br />
L’impegno delle banche sarde in favore della popolazione, però, non si
ferma qui: si stanno infatti studiando ulteriori iniziative, in
collaborazione con Sfirs e Confidi.<br />
<br />
Si spera che anche altri istituti di credito seguano l’esempio delle
banche sarde, come ad esempio Mediolanum, che ha già fatto sapere che
provvederà allo stanziamento di un fondo di 500mila euro a favore delle
famiglie che abbiano subito danni ingenti.<br />
<br />
Inoltre le persone colpite potranno ottenere la sospensione mutuo e delle rate di prestiti per una tempistica pari a 12 mesi.Katya Madiohttp://www.blogger.com/profile/04327175058269239638noreply@blogger.com0